18 Ottobre 2022
Arrivano le scuse di Liz Truss. “Sono andata troppo oltre e troppo in fretta”. Il premier britannico, in un’intervista alla Bbc, ha ammesso di aver commesso un errore non di poco conto: quello di approvare una riforma finanziaria che ha creato una serie di sussulti economici tali da mettere in discussione la stessa Truss a neanche un mese dall’insediamento in Downing Street. L’esponente dei conservatori ha annunciato che resterà al suo posto, ma i Tory avrebbero un’idea diversa, tanto che starebbero valutando alternative in caso di rimozione dall’incarico di Truss. I nomi più gettonati sono quelli di Rishi Sunak e Penny Mordaunt. Il primo, 42 anni, ha ricoperto il ruolo di ministro dell’Economia nel governo di Boris Johnson, mentre Mordaunt, classe classe 1973, è il leader della Camera dei comuni. Hunt ha assicurato che Truss “è ancora in carica, ma cambierà rotta”. Ma un deputato dei tory, Crispin Blunt, ha detto che “i giorni sono finiti”. E che “ora la questione sia come verrà gestita la successione”.
“Voglio assumermi la responsabilità e chiedere scusa per gli errori che sono stati fatti”, ha detto Truss. “Volevo agire per aiutare le persone con il caro bollette energetiche ad affrontare il problema delle tasse elevate, ma siamo andati troppo oltre e troppo in fretta. L’ho riconosciuto”. A pagare, però, è stato Kwasi Kwarteng, il cancelliere dello Scacchiere che è stato sostituito da Jeremy Hunt, il quale ha annunciato di voler smantellare quasi per intero il piano economico varato da Truss. “Sono stata eletta per portare avanti il Paese”, ha proseguito il premier conservatore. “Stiamo affrontando tempi molto difficili. Non possiamo permetterci di passare il nostro tempo a parlare del Partito conservatore, piuttosto che di ciò che dobbiamo fare per il Paese. Questo è il mio messaggio ai miei colleghi. Quello che ora dobbiamo fare è andare avanti e io rimarrò al lavoro per mantenere l’interesse nazionale”, ha aggiunto Truss, che ha difeso la decisione di abbandonare molte delle misure previste nel mini-bilancio, dicendo che sarebbe stato “del tutto irresponsabile” per lei “non agire nell’interesse comune”.
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