18 Giugno 2025
Il GdI ha intervistato Michelangelo Messina, direttore artistico dell'Ischia Film Festival, a margine della presentazione alla stampa della 23ma edizione, che si terrà a partire dal prossimo 28 giugno e fino al 5 luglio sul consueto e impareggiabile palcoscenico del Castello Aragonese cui, dallo scorso anno, si aggiunge Villa La Colombaia, dove riposano le ceneri di Luchino Visconti.
"23ma edizione dell'Ischia Film Festival nei magici scenari del Castello Aragonese, la nostra location privilegiata, dal 28 di giugno al 5 luglio. Festival internazionale che pone l'accento sempre sui luoghi, la loro esistenza e l'intreccio con il suo habitat naturale, soprattutto nella sezione della location negata, che ne denuncia spesso una violenza.
Lungometraggi e cortometraggi, tra anteprime nazionali, europee e assolute, circa 80 opere tra il concorso e il fuori concorso sulla piattaforma online. Grandi ospiti, da quelli nazionali a quelli internazionali e avremo degli omaggi, tra cui i premi alla carriera al premio Oscar Marcia Gay Harden, al regista palestinese Rashid Masharawi e avremo altri attestati di riconoscimento al regista Antonio Capuano, una figura di spicco nel cinema napoletano che è stato un precursore di grandi talenti e registi italiani.
Avremo anche la presenza di storici, attori e registi italiani, tra cui Roberto Andò e Toni Servillo, che ci presenteranno l'ultimo lavoro, l'Abbaglio.
Ci sarà un premio di riconoscimento, l'Ischia Film Award. Avremo l'occasione di vedere il primo film da regista di Luca Zingaretti. Non mancherà l'ultima opera di Francesca Comencini, Il tempo che ci vuole, insieme a Luca Bigazzi che faranno parte dei nostri incontri serali.
Avremo Anna Ammirati per quanto riguarda 'Napoli - New York', questa magica storia raccontata dal premio Oscar Gabriele Salvatores, tra l'altro uno dei membri del nostro comitato di onore permanente. E infine, in chiusura, come sorpresa, avremo Parthenope di Paolo Sorrentino con la stupenda presenza di Celeste Dalla Porta".
"All'inizio, come per ogni cosa, è stata difficile. C'è stata tanta passione, tanta collaborazione e tanto volontariato di chi ha creduto di poter raccontare, attraverso l'audiovisivo, la differenza dell'identità culturale.
Noi siamo dei territori, noi siamo partiti proprio con questo obiettivo principale, cioè quello di diffondere la differenza delle culture perché siamo pienamente convinti - è il nostro messaggio - che più conosciamo la propria reciproca cultura, più ci può essere una linea di dialogo, più pace e meno guerre e in un momento del genere, questo Festival assume attraverso la voce dei filmmaker che raccontano il territorio e la sua identità, un momento molto importante.
Per l'isola d'Ischia senz'altro è diventato un appuntamento internazionale, così come lo è nel panorama dei festival cinematografici internazionali, grazie anche alla presenza, soprattutto in questo primo ventennio, di oltre 14 premi Oscar e di tutto quello che c'era da raccontare attraverso il cinema, il territorio, dai cineasti italiani a quelli internazionali.
Senz'altro porta un indotto economico, perché la presenza oramai fissa di coloro che seguono il Festival, ma anche di chi abbina la vacanza ad Ischia, conoscendo che il Festival si svolge esclusivamente soltanto di sera, perché gli spazi sono degli spazi all'aperto del Castello Aragonese, al quale vanno i nostri ringraziamenti, perché avevamo la necessità di poter raccontare il territorio non in una sala cinematografica, pur rispettando, voglio dire, tutte le caratteristiche per fare un buon festival che sono l'audio e la visione, ma avevamo necessità di far comprendere soprattutto allo spettatore, l'importanza del luogo.
Dall'anno scorso, grazie al Comune di Forio, abbiamo questa collaborazione con la Villa La Colombaia, dove riposano le ceneri di Luchino Visconti.
Dall'anno scorso sono partite le masterclass che si ripeteranno quest'anno in collaborazione con l'Accademia delle Belle Arti di Napoli e in più il giorno 1 (luglio) avremo questo simposio organizzato con i casting director internazionali e quelli italiani, proprio perché i casting director stanno diventando una figura essenziale e fondamentale, soprattutto per la realizzazione di un'opera cinematografica di un certo livello".
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