30 Maggio 2023
Milano, 24 maggio 2023. In uno splendido studio commercialista, arredato con molto gusto e selezionate opere d'arte, incontro l'amico Valerio Villoresi per due chiacchiere sul coinvolgente romanzo da lui scritto in memoria di un campione, non solo per lui e la sua famiglia, cui il c.d. "pilota volante" era legato da vincoli di sangue, ma per il mondo intero: sto parlando di Gigi Villoresi. In "A tutto gas e senza freni", Edizioni Minerva, l'autore racconta l'uomo Gigi dietro al fuoriclasse Villoresi, riuscendo a farci immergere, come lettori, tanto nella brutalità del mondo professionale d'appartenenza e della società politica di allora quanto nel desiderio, semplice e condivisibile, del protagonista di un supporto famigliare e degli affetti più veri. Di seguito, dopo un'introduzione sull'autore e qualche estratto della sua intervista, la mia recensione del libro, che può essere acquistato direttamente sul sito della casa editrice oppure su tutti i canali dedicati di shopping online, oltre che in libreria. La copertina contiene la raffigurazione realizzata dall'artista macedone Konstantin Kacev su commissione dello stesso Valerio Villoresi.
Valerio Villoresi - L'AUTORE del romanzo
Valerio Villoresi, classe 1969, è un commercialista e un papà di famiglia con il gusto per l'arte figurativa e una grande passione, che lui definisce giocosa, per la scrittura. E' presidente dell'Associazione di promozione sociale "Ville, Dimore e Corti Lombarde" e della Fondazione Dario Mellone.
Prossimo step: "Il lungo attendere". Si tratta di un romanzo d'amore in fase di completamento sulla scrittrice Emilia Villoresi, altra illustre parente di Valerio, che dedica il libro alle donne geniali e sensibili che, dotate di coraggio, devono affrontare la società maschilista. Una realtà, quest'ultima, terribilmente attuale, anche se meno che ai tempi di Emilia. Aspettiamo l'uscita.
Alcuni estratti della video-intervista realizzata da Alessandra Basile
Ecco qualche breve passaggio della nostra intervista:
"Mi riconosco in Gigi, in tutto tranne che nella guida veloce: se salissi su una Ferrari, mi schianterei dopo 5 minuti; del resto, lui si è schiantato, perché non sapeva leggere i bilanci". Il riferimento è all'attività imprenditoriale avviata dal campione, una volta smessi i panni del pilota, con un socio che si era poi rivelato ben poco onesto, lasciandolo in braghe di tela.
"Gigi Villoresi è nato nella famiglia sbagliata. (..) Si è guadagnato tutto da solo. (..) Non ha mai perso la fiducia, era un combattente e ha combattuto tutta la vita, anche la povertà".
"Sembra che il vero asso fosse Emilio, suo fratello. Infatti, Enzo Ferrari se ne accorse".
"A differenza della Maserati, dove erano tutti grandissimi amici, in Ferrari si facevano le guerrette interne: c'era questa competizione per cui si doveva emergere agli occhi del cummenda (..). Gigi Villoresi? Mai una notizia scandalistica".
"Enzo Ferrari ha creato l'orgoglio del made in Italy, ma, dal lato umano, era un gran calcolatore".
"Gigi non ha mai trovato nessun altra che gli desse le emozioni e le sensazioni del suo primo grande amore (Lina)".
"Gigi potrebbe essere il nuovo eroe, sì romantico, il pilota che sfida la morte, ma un eroe moderno e un punto di riferimento per le nuove generazioni di uomini".
"A tutto gas e senza freni" di Valerio Villoresi - LA RECENSIONE
Il Libro che Valerio Villoresi ha scritto sulla vita del parente spericolato, almeno sulle quattro ruote, Gigi Villoresi, toccandone, soprattutto, i lati umani, meno conosciuti rispetto alle sfide per le note case automobilistiche e alle vittorie, ancora memorabili, sui circuiti più importanti al mondo, si legge tutto d'un fiato. L'inizio coincide con il nostro protagonista ormai anziano e seduto su una sedia a rotelle regalatagli da un giovane talento delle macchine da corsa: Michael Schumacher. Immediatamente, corre il pensiero, triste, al pilota tedesco e, forse, una preghiera al suo stato di salute. L'abilità e la fortuna di Gigi, che è sempre sopravvissuto agli incidenti mortali nei quali è incorso, riuscendo a rimettersi in piedi, hanno portato Valerio Villoresi a promuoverne un'immagine, anche, da eroe.
La scrittura scorrevole di Valerio induce il lettore a vivere le scene narrate, a figurarsi i personaggi descritti come fossero persone reali e a sentirsi loro vicino, immaginando se stesso come l'amico confidente capace di accogliere in silenzio i loro turbamenti. La fragilità del campione, in tanti momenti difficili della sua vita - costellata di vittorie e affetto, ma anche di rinunce e di perdite importanti - lo fa sentire uno di noi. Interessante è riflettere sul fatto che Gigi, nel corso della sua carriera, ebbe proposto, anzi 'spinto' dove poteva, due persone a lui care: il fratello minore Emilio, inizialmente rifiutato dal potente Enzo Ferrari per l'acerba età anagrafica e professionale, e il grande amico e collega Alberto Ascari, insieme al quale lasciò il "cavallino rampante" per la Lancia. Ebbene, in entrambi i casi, Gigi aveva presentato il suo maggior competitor sulle piste, ossia Emilio e Ascari si erano, poi, rivelati superiori al loro sostenitore numero 1. Anche la loro fine fu simile: Emilio e Alberto persero la vita correndo, l'uno, a 26 anni, il 28 giugno 1939, mentre provava un'Alfa Romeo Alfetta sul circuito di Monza, e l'altro, a 36 anni, il 26 maggio 1955, presso l'Autodromo Nazionale Monza, dove guidava la nuova Ferrari 750 per testarla; per una coincidenza nefasta, il padre di Ascari, pilota come il figlio, si era schiantato di 26 luglio a 36 anni con una macchina da corsa. Il dolore, immenso e ripetuto, che il due volte Campione d’Italia aveva provato per questi tragici eventi gli restò immutabile a vita.
L'amore di Gigi fu, come intuibile, quello per le auto da corsa; una persona soltanto riuscì a carpire la sua mente e il suo cuore: Lina, diminutivo di Anzelina, la ragazza, bionda dagli occhi azzurri, che amò per tutta la vita, più come ricordo che come realtà, per via di un improvviso allontanamento fra i due, ancora giovani, reso necessario dalle ingiuste leggi razziali del tempo. Seppure presente solo in parte fra le pagine del romanzo di Villoresi, questo personaggio femminile caratterizza gran parte della lettura, perché il protagonista la pensa spesso fino al giorno in cui la incontra, dopo anni, e la trova sposata e con un figlio. C'è persino un piccolo giallo: uno dei nipoti di Lina, che spiega a Gigi di essere rimasta incinta dopo una violenza subita su un'imbarcazione, ha un'incredibile somiglianza con "il pilota volante". Chissà come andò, ma sull'amore (sfortunato) fra Gigi e Lina nessun dubbio.
Se l’ultima vittoria di Gigi Villoresi fu quella del 1958 al Rally dell’Acropoli, alla guida di una Lancia Aurelia GT, il suo maggior successo resta il trionfo del 1951, quando, con Piero Cassani, tagliò vittorioso il traguardo della 18esima Mille Miglia, sfrecciando su una Ferrari 340 America Berlinetta Vignale.
Se ne farà un film? L'idea c'è e la sceneggiatura, forse, è già contenuta nelle pagine scritte da Valerio Villoresi, che usa parole in grado di far immaginare le scene così descritte, come se, appunto, ci si trovasse di già su un set.
Il romanzo è adatto a tutti, grandi e piccini, uomini e donne, appassionati di gran premio e ignoranti delle quattro ruote, proprio a tutti. Fortemente CONSIGLIATO. Voto: 9.
CONCLUSIONE
In attesa che vada a buon fine la ricerca del giusto editore per "Il lungo attendere", la speranza è alta che "A tutto gas e senza freni" divenga, davvero e presto, un lungometraggio. L'arte tutta salva il mondo, dunque a ognuno la sua! Valerio ama scrivere e, da diverso tempo, collezionare opere con un forte senso del mecenatismo; io sono un'autrice, ma, in primis, un'attrice. Che sarebbe il mondo senza cultura? Leggere le vite dei grandi personaggi realmente vissuti ci regala conoscenza ed emozioni. Grazie Valerio.
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