24 Febbraio 2022
Micol Forti, curatrice della mostra "Joaquín Sorolla, pittore di luce", a Il Giornale d'Italia in occasione dell'inaugurazione al Palazzo Reale di Milano:
"Presentare al pubblico di Palazzo Reale un artista poco noto come Joaquín Sorolla non è una sfida facile. Ma sono sicura che questo artista così affascinante, pieno di poesia e così innamorato del suo lavoro".
"Sorolla è stato sempre molto attento a restituire allo spettatore l'emozione che lui provava davanti a un paesaggio o a determinato contesto. La sua pittura doveva far immergere in quell'emozione, attraverso la luce e l'atmosfera catturata sulla tela. Ha lavorato sempre en plen air e dal vivo proprio per far sì che la bellezza, la gioia e la poesia fossero il risultato finale del suo lavoro".
"Si differenzia dagli impressionisti soprattutto dal punto di vista del trattamento del soggetto. Per Sorolla il soggetto rimane l'elemento principale del quadro: il gioco dei bambini, il lavoro dei pescatori, le chiacchere delle signore sulla spiaggia. A differenza degli impressionisti, non è interessato al puro riflesso ottico e al dato percettivo. La sua pittura è sempre tesa a costruire la forma, in senso classico e plastico".
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