Sabato, 01 Novembre 2025

Seguici su

"La libertà innanzi tutto e sopra tutto"
Benedetto Croce «Il Giornale d'Italia» (10 agosto 1943)

L'Aquila, webcam nascoste in 11 appartamenti per spiare privacy di studenti e sportivi affittuari: 16 denunce, indagato 56enne proprietario - VIDEO

L'uomo, proprietario degli immobili, è ora indagato per interferenze nella privacy. Trovati anche 80mila euro in contanti, forse i proventi della vendita dei video girati nei vari appartamenti

31 Ottobre 2025

Microcamere nascoste e disseminate un po' ovunque, negli 11 appartamenti di una palazzina dati in affitto a studentistudentesse fuorisedesportivi e persino allievi della Guardia di Finanza. È la scoperta fatta ieri, 30 ottobre, nella periferia de L'Aquila per cui ora la Procura ha aperto un'inchiesta per interferenze nella privacy ai danni del proprietario degli immobili, un 56enne aquilano.

L'Aquila, webcam nascoste in 11 appartamenti per spiare privacy di studenti e sportivi affittuari: 16 denunce, indagato 56enne proprietario - VIDEO

Telecamere piazzate nelle camere da letto e nei bagni, nei ventilatori, nelle lampade e persino nelle lavatrici: è così che decine di studenti e studentesse, lavoratori e allievi delle Fiamme Gialle sono stati per mesi spiati, privati della privacy della loro routine quotidiana. Ad accorgersi della fitta rete di telecamere - aventi memorie d'archiviazione e collegamenti wireless -, sarebbe stata proprio una studentessa, insospettita da uno "strano riflesso" sullo specchio del bagno proveniente da una mensola. Alla prima denuncia della studentessa se ne sono aggiunte altre due, provenienti da un'altra donna e da un uomo, anche loro affittuari.

Le denunce si sono così moltiplicate, arrivando a 16. La Squadra Volante della Polizia è intervenuta per setacciare tutti gli immobili: in fase di perquisizione informatica però, non è stata trovata solo l'ingente scorta di dispositivi, ma anche 80mila euro in contanti. I sospetti sono quindi caduti sul proprietario, un 56enne aquilano gestore anche di un bar in città, ora indagato per interferenza illecita nella vita privata. Tuttavia, la pista delle indagini potrebbe ingrandirsi, coinvolgendo possibili terzi appartenenti, per esempio, all'impresa che ha eseguito i lavori di ristrutturazione. Il ritrovamento del denaro in contanti fa pensare che l'uomo possa averci ricavato profitto dalla vendita del materiale sensibile. È da capire se il 56enne possa dunque aver divulgato pubblicamente foto e video, e dove sia finito il materiale registrato. Gli investigatori hanno inoltre scoperto, nel cellulare dell'indagato, un'applicazione che gli consentiva di monitorare in tempo reale le dirette di tutti gli inquilini.

Seguici su

Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.

Commenti Scrivi e lascia un commento

Condividi le tue opinioni su Il Giornale d'Italia

Caratteri rimanenti: 400

Articoli Recenti