29 Settembre 2025
"Giorni fa è stata qui collegata Lucia Goracci che ha fatto la negazionista dicendo che non sono stati bruciati i bambini il 7 ottobre di due anni fa, si vergogni". Così il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri è intervenuto in diretta contro la collega giornalista Lucia Goracci, definendola "negazionista" rispetto ai fatti del 7 ottobre 2023.
Accuse che hanno alzato un polverone pubblico quelle lanciate da Maurizio Gasparri ospite oggi, 29 settembre, alla trasmissione televisiva di RaiTre ReStart contro l'inviata Rai Lucia Goracci. Il senatore ha infatti accusato la giornalista di aver mentito perché ha detto che "non è vero che sono stati bruciati bambini il 7 ottobre". Il riferimento è all'intervento della giornalista di pochi giorni prima su alcune dichiarazioni di Netanyahu: "Ha detto che riconoscere lo stato di Palestina è un premio ai killer del 7 ottobre, agli stupratori, a chi ha bruciato bambini. Quest’ultima è stata più volte dimostrata essere una fake news, da varie inchieste giornalistiche è stato dimostrato questo". Accuse lanciate dal politico mentre il programma era in corso ma, soprattutto, senza che la giornalista fosse presente in studio e potesse dunque difendersi. "Giorni fa è stata qui collegata la Goracci e ha fatto la negazionista, dicendo che non è vero che sono stati bruciati bambini il 7 ottobre" ha detto animosamente Gasparri invitando la giornalista a vergognarsi e puntando il dito contro la Rai. Dichiarazioni che hanno subito fatto scattare la reazione a catena tanto dell'Ordine Nazionale dei Giornalisti, quanto del sindacato Usigrai. Carlo Bartoli, presidente nazionale dell'Ordine, ha subito bollato l'attacco come un "atto inaccettabile". Ha chiesto che alla collega venga garantito il diritto di replica e che la Rai tuteli la dignità del servizio pubblico e dei suoi inviati.
Anche l'Usigrai, il sindacato dei giornalisti Rai, ha preso posizione. "Vergognoso l'attacco a Lucia Goracci. 'Negazionista sarà lei'" ha risposto il sindacato rispedendo al mittente le accuse. L'Usigrai ha anche fatto riferimento, oltre all'impossibilità della giornalista di controbattere, al fatto che Gasparri abbia mostrato in diretta una foto decontestualizzata, priva di fonti. Anche le file della politica si sono espresse in merito. In particolare, dal Pd è intervenuto Sandro Ruotolo che ha bollato l'atteggiamento di Gasparri come un atto di censura. "Può un vecchio politico come Maurizio Gasparri interpretare il ruolo di censore?" ha denunciato Ruotolo in una nota. Infine, il Cdr Approfondimento della Rai ha espresso solidarietà verso la collega, offesa da un senatore che "vanta il titolo di giornalista" ma "ha mostrato al pubblico, in piena fascia protetta, l'immagine di un cadavere carbonizzato di bambino, violando ogni regola etica e di decenza giornalistica".
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