17 Settembre 2025
Milano, 17 set. (askanews) - Assemblaggi, sculture cinetiche, oggetti trovati, strani strumenti musicali che reagiscono a fenomeni naturali, l'elemento del caso come motore della creazione artistica. Pirelli HangarBicocca ha presentato, con il consueto sguardo trasversale e internazionale sulle pratiche contemporanee, la mostra "Entanglements" della giapponese Yuko Mohri. "Ho incontrato molti bellissimi momenti in questo spazio - ha detto l'artista ad askanews - e ho portato sette progetti dal Giappone e ho cercato di installarli nel miglior modo possibile affinché collaborassero tra loro nell'esposizione".
La mostra è la più estesa personale di Mohri mai realizzata in Europa. Il titolo, letteralmente "intrecci, grovigli", evoca i legami invisibili e le interazioni complesse che esistono e sussistono tra oggetti, forze, suoni e persone. A curarla, insieme a Vicente Todolì, è stata Fiammetta Griccioli. "Ci invita a guardare come le forze invisibili che ci circondano - ci ha spiegato a curatrice - come l'aria, la forza di gravità, i campi elettromagnetici, la polvere, sono in realtà elementi fondamentali del nostro quotidiano. Lei rende questi elementi visibili attraverso le sue installazioni cinetiche che con ironia dialogano tra di loro".
L'artista vuole creare un'unica scenografia visiva e sonora attraverso una programmazione imprevedibile delle opere presenti per dare vita a un'esperienza collettiva, cinetica e acustica per i visitatori. L'idea guida di ciascuna installazione sta in un elemento che svolge il ruolo di forza motrice per innescare e attivare un particolare circuito dinamico. "Per esempio in mostra abbiamo l'opera Flutter - ha aggiunto Fiammetta Griccioli - in cui un acquario con dei pesci rossi che diventano i compositori di quest'opera. Attraverso il loro moto perpetuo all'interno dell'acquario e dei sensori posti i pesci attivano un antico organo centenario della Yamaha che Yuko Mohri ha modificato per l'occasione".
Il percorso tra le installazioni è immaginato come uno spazio organico, contorto e intrecciato attraverso alcune parole chiave: errore, improvvisazione e feedback. Termini che, già così, tramettono una forte sensazione di provvisorietà, incertezza e opportunità. Che spesso sono le condizioni necessarie per creare arte interessante.
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