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Aumentano infezioni respiratorie, urgente rilanciare vaccinazioni

The European House - Ambrosetti: "Garantire sostenibilità Ssn"

17 Settembre 2025

Milano, 17 set. (askanews) - Le infezioni respiratorie rappresentano oggi una delle principali sfide per la salute pubblica in Italia ed Europa. Non si tratta soltanto di raffreddori e bronchiti, ma di vere e proprie patologie, come includono polmoniti, virus respiratorio sinciziale (RSV) e Covid, che possono provocare conseguenze gravi, fino al decesso, soprattutto tra anziani e e fragili. Così, per fare un punto aggiornato della situazione in vista di una stagione invernale che si preannuncia molto impegnativa in termini di incidenza e gravità dei casi, The European House - Ambrosetti con il contributo non condizionante di Pfizer ha promosso l'incontro 'Infezioni respiratorie: impatti sull'healthy ageing e costi del Sistema Sanitario Nazionale' che ha visto riuniti a Roma i massimi esperti del settore.

'Sono più di 188 mila i casi di infezione respiratorie che si verificano ogni anno nel nostro paese: aumentano gli ospedalizzazioni ricoveri, aumentano i decessi, soprattutto nella popolazione adulta e fragile - spiega ad askanews Rossana Bubbico, Senior Consultant di The European House - Ambrosetti

- . Mettendo assieme tutti questi dati di incidenza, mortalità, disabilità abbiamo stimato un barden economico associato alle infezioni respiratorie che si aggira sui 7 miliardi di euro'.

L'arma più efficace per ridurre la diffusione delle infezioni respiratorie, abbattere ricoveri e mortalità e, di conseguenza, contenere la spesa sanitaria è rappresentata dalle vaccinazioni. Ma nel panorama europeo l'Italia è ancora molto indietro, con tassi di copertura vaccinale che registrano numeri drammaticamente bassi

'Sicuramente l'esitazione vaccinale sta determinando un impatto negativo sulle infezioni delle vie respiratorie prevenibili attraverso la vaccinazione: lo scorso anno abbiamo avuto in Italia più di 16 milioni di casi di influenza, abbiamo avuto più di 600 pazienti che sono stati ricoverati per influenza nella terapia intensiva, con almeno 131 morti direttamente ascrivibili all'influenza - sottolinea Massimo Andreoni, Direttore Scientifico della SIMIT e Professore Ordinario di Malattie Infettive presso l'Università Tor Vergata di Roma -. Ma evidentemente abbiamo avuto un calo di vaccinazioni ancor più spiccato per il Covid e non siamo ancora riusciti ad avviare la vaccinazione per il virus respiratorio sinciziale. Tutto questo fa pagare all'Italia uno scotto molto rilevante in termini di mortalità in eccesso, nel periodo di maggiore circolazione dei virus e influenzali, perché si calcola che in Italia ci siano almeno 8 mila decessi ogni anno dovuti a questi virus'.

La sfida è invertire questo trend, non solo per il miglioramento complessivo della salute pubblica ma soprattutto per assicurare la sostenibilità del Sistema Sanitario Nazionale:

'Noi dobbiamo certamente aggiornare il calendario vaccinale, perché deve tenere conto della diciamo delle novità che si mettono a disposizione da parte del mondo scientifico dell'industria per quanto riguarda i nuovi vaccini. Abbiamo necessità di aumentare l'adesione alle vaccinazioni - puntualizza Paolo Bonanni, Coordinatore del Board del Calendario per la Vita e Professore di Igiene all'Università di Firenze -. La popolazione anziana deve vaccinarsi certamente contro influenza, pnemococco, virus respirato sincenziale che non è stato ancora inserito nelle raccomandazioni nazionali. E non dimentichiamoci dell'importanza della vaccinazione Covid: il Covid è ancora presente, e può fare grave danno nella popolazione fragile, quindi malati cronici, e nella popolazione anziana'.

'Noi abbiamo anche stimato che raggiungendo il 50% di copertura per la vaccinazione anti Covid, antininfluenzale, antipneumococco e anche anti Rsv, riusciremmo a evitare per il nostro Ssn più di 1 miliardo di euro di costi - chiarisce ancora Bubbico -. Quindi vaccinare oltre che migliorare la salute garantisce la sostenibilità del nostro Ssn'.

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