16 Settembre 2025
Bergamo, 16 set. (askanews) - Si è tenuto a Bergamo presso il Centro di Ospitalità e Formazione Paolo Belli - Sala Conferenze "Elena Piazzini", il Seminario Pazienti-Medici organizzato da AIL in collaborazione con la Fondazione Italiana Linfomi.
Un pomeriggio di dialogo, ascolto e confronto, dedicato a chi vive ogni giorno la sfida di convivere con un linfoma: pazienti, familiari, caregiver e specialisti del settore si sono incontrati per fare rete, condividere esperienze e aggiornamenti medico-scientifici. Nel corso dell'incontro, i medici intervenuti hanno affrontato temi centrali come: i bisogni reali dei pazienti, le forme rare di linfoma, le nuove frontiere della terapia e il ruolo fondamentale del caregiver nell'assistenza quotidiana.
Presente anche Giuseppe Toro, Presidente Nazionale AIL, che ha sottolineato l'importanza di occasioni come questa:
"Sono incontri dedicati ai pazienti, dedicati anche a chi ha superato la malattia, chi ha un processo di clonicizzazione, per cui è anche un modo per mettere insieme la comunità di questi malati, non fare sentire soli i malati. È un impegno molto importante, molto sentito da oltre vent'anni perché ci aiuta a conoscere meglio i bisogni e le necessità dei nostri pazienti".
Il Professor Alessandro Rambaldi, Direttore dell'Unità di Ematologia e del Dipartimento di Oncologia ed Ematologia dell'Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, ha messo l'accento sull'importanza delle nuove terapie basate sull'immunoterapia:
"Questi trattamenti innovativi si stanno ora spostando nelle fasi iniziali del trattamento, per cercare quindi che sempre un maggior numero di pazienti possa raggiungere una remissione definitiva della loro malattia, evitando come vedremo molti trattamenti più intensivi e più tossici, quindi un progresso nei risultati, ma anche un progresso nella tollerabilità dei trattamenti. Decine e decine di pazienti in cui abbiamo maturato un'esperienza fin dalle fasi iniziali dello sviluppo di questi trattamenti, come dicevo si tratta di programmi di immunoterapia, il cui cardine oggi è rappresentato dalla terapia con le cellule CAR T, ma anche da molte altre forme di immunoterapia, gli anticorpi bispecifici di cui parleremo, che sono basati sugli stessi principi che rendono la terapia con le cellule CAR T così efficaci e così ben tollerati".
Come nelle edizioni precedenti, non è mancato lo spazio dedicato al dialogo diretto tra pazienti e medici: un momento aperto, fatto di domande, dubbi e preziose testimonianze. Il seminario si è concluso con un messaggio condiviso: la collaborazione tra pazienti e medici, il supporto di AIL e l'impegno della ricerca medica aprono ogni giorno nuove strade di speranza e di vita.
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