16 Ottobre 2021
Non si fermano le proteste No Green pass e migliaia di italiani continuano a far sentire la loro voce contro l'obbligatorietà della certificazione digitale anche oggi. Per il 13esimo sabato consecutivo, alle ore 17 in punto gli oppositori del lasciapassare verde si riuniscono in Piazza Fontana a Milano e danno vita a un corteo che preoccupa non poco la Questura del capoluogo lombardo. Come già accaduto nelle settimane precedenti, la folla di manifestanti attraversa le principali vie della città per dire no all'ennesima restrizione del Governo.
Al grido di "Giù le mani dal lavoro" e "Libertà", il corteo radunatosi oggi, sabato 16 ottobre 2021, a Milano per manifestare contro il Green pass attraversa piazza Duomo, passa poi via per Mazzini, via Pantana, via Festa del Perdono - dove c'è la sede della prestigiosissima Università degli Studi di Milano - per poi andare avanti fino a via Larga, largo Augusto, via Visconti di Modrone. Le tappe finali sono la sede della Questura del capoluogo lombardo e quella della Rai in corso Sempione.
Così migliaia di persone, uomini, donne e ragazzi continuano la loro battaglia contro il Green pass. Da ieri, venerdì 15 ottobre, la certificazione digitale verde è obbligatoria addirittura per accedere sul posto di lavoro. Chi vuole continuare a svolgere le proprie mansioni e percepire lo stipendio deve quindi fare i conti anche con questa ennesima e assurda restrizione. Ma sono sempre di più gli italiani che non ci stanno.
Gli organizzatori della manifestazione di Milano, nella loro richiesta alla Questura, già nei giorni scorsi avevano indicato il percorso del corteo per esprimere "contrarietà all'obbligo di Green pass". A tale evento, avevano anticipato, potrebbe partecipare una folla "oceanica", di "decine di migliaia di persone". Un'onda che, come quella di Roma di sabato scorso, potrebbe essere difficile da gestire.
Lo scopo delle manifestazioni è cercare un dialogo con il Governo e invitare il premier Mario Draghi a ragionare su questa misura che vede sempre più persone contrare. "Tutti parlano di noi, ma nessuno con noi", spiega un componente del movimento No Green pass ogni sabato, dal fine luglio, quando era stato annunciato l'obbligo del certificato verde, scende in strada per manifestare. "Alla stampa di regime" piace il racconto del corteo guidato da esponenti di estrema destra, continua. Un'altra parte dei giornali propende per "gli anarchici guerrafondai, scesi in piazza solo per fare, come diceva quel gran genio di Jovanotti, 'casino'". Infine altri quotidiani parlano di "dittatura sanitaria", di un "corteo che non vuole capire".
Dalla prima manifestazione in piazza al corteo di sabato scorso sono quasi 200 le denunce inoltrate all'autorità giudiziaria e "sono ormai un centinaio i manifestanti No Green pass colpiti da Daspo, denunciati e identificati. Audaci che hanno avuto il coraggio di mettersi in prima fila e che ora non possono partecipare", ha continuato il Comitato. "Viste le dinamiche repressive degli ultimi giorni chiediamo di fatto ufficialmente agli uomini che dovrebbero gestire l’ordine e la sicurezza, consentendo allo stesso tempo di manifestare democraticamente a migliaia di onesti cittadini, se sono proprio ordine e sicurezza che vogliono o, piuttosto, esattamente il contrario", conclude il Comitato No Green pass Milano.
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