26 Ottobre 2020
Coronavirus (fonte foto Lapresse)
Basteranno i provvedimento del nuovo Dpcm? "Mi auguro di sì, ma non lo so. E se qualcuno afferma di saperlo mente": così parla Massimo Galli, direttore del dipartimento di Malattie infettive del Sacco di Milano, durante un'intervista rilasciata al Fatto Quotidiano. Intanto Galli invita gli italiani a fare tutti un lockdown, ognuno per conto proprio. "Fatelo per conto vostro: limitatevi alle attività fondamentali legate al vostro lavoro e vedete meno persone possibili".
Galli nell'intervista parla anche di una tematica molto importante: le scuole chiuse. L'esperto afferma: "La chiusura delle scuole è la più dolorosa e difficile da decidere. La differenza fra il 75 e il 100% di didattica a distanza alle superiori mi sembra una questione di lana caprina. Per quanto riguarda gli altri ordini capisco che tenere la didattica in presenza, oltre ad essere fondamentale per bambini e ragazzi, è necessario per dar la possibilità ai genitori di lavorare. Non mi è mai sfuggita l'importanza della didattica diretta, ma qualcosa va sacrificato”.
Sull'omogeneità dei provvedimenti su tutto il territorio nazionale, Galli sostiene: “Una soglia importante di misure va condivisa, è compito delle Regioni e dei sindaci identificare criticità a livello locale per stringere di più se necessario, questo mi pare un principio giusto”.
Nel corso dell'intervista rilasciata al Fatto Quotidiano, il direttore del dipartimento di Malattie infettive dell'ospedale Sacco, ha risposto anche all'auspicio del premier Giuseppe Conte di salvare le vacanze di Natale. "Preoccupiamoci di quel che succede da qui a venti giorni. Ogni previsione successiva è impossibile. Prima i dati, poi le date" afferma Galli.
"Posso dire, non essendomi fatto molti amici in questi mesi, di esser stato sempre molto coerente. E non sono affatto felice di aver avuto clamorosamente ragione. E mi trovo anche in una posizione grottesca: non ho nessun potere di decidere nulla se non di rispondere col mio parere trovandomi nell'imbarazzo di una sovraesposizione mediatica che non mi appartiene per affermare sempre le stesse cose” prosegue l'esperto.
Sono numerosi i settori che rischiano il fallimento, così come sono molti gli imprenditori che si trovano in grandissima difficoltà. L'infettivologo Galli al Fatto Quotidiano dice di comprendere "la disperazione di settori già martirizzati da chiusure e fanno bene a chiedere integrazioni economiche e di non essere abbandonati".
Ma l'esperto poi va oltre: "Vi dirò una cosa un po' brutale: vedo morire di nuovo le persone in ospedale e non ancora per strada, non significa che non veda la povertà e quelle situazioni di grande disagio sociale. Ma la malattia, prese le misure necessarie, ci lascerebbe il tempo di intervenire su nuove e vecchie povertà".
Galli affronta anche la delicata tematica degli ospedali pieni. Nella più negativa delle ipotesi “in molte parti d'Italia il sistema sanitario andrà in crisi e avremo un numero di morti pauroso, ma questo potrebbe ancora non accadere". La speranza viene dal fatto che "il tasso di ospedalizzazione non è quello di marzo e siamo diventati più bravi sia a curare sia a diagnosticare".
"Ma - prosegue l'infettivologo del Sacco di Milano - sui ricoveri ci sarebbe da fare anche un altro discorso: portiamo troppe persone in ospedale, questo fa andare in tilt il sistema sanitario e qui la rotta va invertita come la curva dei contagi. Se saremo più competenti la curva rallenterà, mi riferisco al sistema Paese colto di sorpresa e alle spalle dalla prima ondata, ma rivelatosi impreparato dalla seconda per non aver introiettato la lezione nell'estate passata”.
"La medicina del territorio va recuperata, potenziata, messa in condizione di lavorare in questo modo anche da noi. È l'unico modo per decongestionare gli ospedali e permettere così di curare anche le patologie non legate al Covid" dichiara l'esperto, che parla anche della necessità di "attivare subito strutture di degenza alternative: quanti alberghi anche di extra-lusso in questo momento sono chiusi perché manca il grande turismo internazionale? Perché non possono essere utilizzati?" si domanda Galli.
In Italia continua a crescere il numero dei contagi, che solo nella giornata di ieri ha registrato oltre 21 mila nuovi casi. La curva epidemiologica continua a salire non solo nel nostro paese, ma anche nel resto d'Europa e del mondo. "Per almeno tre settimane non avremo benefici dalle misure in vigore da questa notte. È un contesto europeo che vede la Francia e parti della Spagna a numeri già grandi due volte i nostri" sostiene l'esperto dell'ospedale milanese nell'intervista del Fatto Quotidiano.
"Dobbiamo essere consapevoli della serietà della situazione ma allo stesso tempo non dobbiamo spaventarci perché nel momento del terrore si perde la lucidità per affrontare la sfida. Io critico anche i colleghi che accentuano con toni terroristici. Ricordo sempre che i decessi sotto i 40 anni sono l'1% e che la stragrande maggioranza dei morti sono ottantenni con altre patologie” continua Galli.
“Bisognerebbe pensare a politiche di maggiore tutela per gli anziani in questa fase - precisa Massimo Galli -, per prevenire il rischio del contagio a chi è più esposto ad effetti drammatici. Quando s'immagina possa diminuire la velocità di progressione del contagio? Fino al vaccino ci saranno ondate più o meno violente, magari decrescendo fra un'ondata e l'altra fino a che il virus da epidemico diventerà endemico: per questo potrebbero passare anche anni" sostiene ancora l'esperto. "SarsCov2 ha una grande capacità di diffondersi, grazie a Dio è un po' meno patogeno del Sars1 che però si diffondeva meno. E non parliamo della Mers".
Galli conclude l'intervista al Fatto Quotidiano parlando della questione altrettanto delicata dei vaccini: "Per avere una produzione capace di coprire tutto il fabbisogno serviranno ancora diversi mesi e di sicuro non sarà disponibile per tutti subito. Poi, speriamo che funzioni, anche se alcuni dati che abbiamo sulla induzione degli anticorpi lascerebbero davvero ben sperare”.
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