23 Ottobre 2020
Pasta (foto Pixabay)
Come si può rinunciare a un buon piatto di pasta? Solitamente è il primo alimento a cui rinunciamo quando vogliamo perdere qualche chilo di peso. Anzi, viene spesso proprio bandita dalla tavola. Ma è veramente corretto e necessario?
Tutti gli amanti della pasta, che sono a dieta, possono tirare un sospiro di sollievo. I ricercatori infatti sono tutti concordi: si tratta di una rinuncia non necessaria e, a volte perfino controproducente. E' sufficiente semplicemente controllare la quantità e i condimenti che utilizziamo.
Una dieta salutare deve comprendere tutte le tipologie di macronutrienti (lipidi, carboidrati, proteine), perché tutti forniscono l’energia di cui il nostro organismo necessita per funzionare correttamente e mantenersi in buona salute.
Quando siamo a dieta è importante e corretto ridurre le quantità, ma non escludere completamente un certo alimento, a parte gli zuccheri “vuoti”, ovvero quelli provenienti dai dolciumi e dagli alcolici.
I carboidrati come quelli della pasta sono la principale fonte di energia a lento rilascio per il nostro organismo, quindi anche se vogliamo perdere qualche chilo, eliminarli del tutto è sbagliato e controproducente.
Un recente studio canadese, condotto dai medici del St. Michael's Hospital, ha evidenziato come i carboidrati contenuti nella pasta non solo fanno parte di una dieta sana, ma soprattutto non impediscono di perdere peso se assunti in quantità moderate. Lo studio ha preso in considerazione un gruppo di pazienti ai quali sono state concesse 3,3 porzioni di pasta a settimana, in sostituzione di carboidrati sotto altra forma; nell'arco di 12 settimane i soggetti hanno perso circa mezzo chilo di peso. In pratica, secondo lo studio, la pasta non ha determinato aumento di peso, né ha incrementato il grasso corporeo. Quindi, un consumo contenuto di pasta non compromette di per sé il risultato di una dieta.
La porzione ideale per un piatto di pasta varia naturalmente secondo i casi, soprattutto a seconda dell’età, del sesso e dello stile di vita. Se vogliamo perdere peso, non si dovrebbero superare i 70-80 grammi a porzione. In caso di uomini giovani e dediti allo sport o con una vita molto attiva si può arrivare a 100 grammi.
Un piatto di pasta ha in ogni caso un sensibile apporto calorico (circa 300 calorie per 100 gr.), per questo è molto importante condirla in modo semplice, per non “appesantirla” ulteriormente. Da evitare salse grasse, ragù, salse con uova, panna e altri intingoli elaborati.
L'ideale è la salsa di pomodoro schietto, specie se di preparazione domestica e quindi priva di ingredienti “nascosti”, magari con l’aggiunta di un cucchiaino d’olio extra vergine a crudo e qualche foglia di basilico. Anche il pomodoro a pezzetti, appena scottato in paella o al naturale è un ottima alternativa.
Grande spazio all'aggiunta di verdure crude o cotte, come cicoria, barbabietole, zucchine, carciofi, che ci forniscono anche un certo apporto di fibre. Ottimi anche i legumi come fagioli, ceci, lenticchie, piselli.
Il pesce abbinato alla pasta è un ottima fonte di Omega 3 e di proteine di elevato valore biologico, utili per combattere gli attacchi di fame.
Bisognerebbe evitare però la pasta del tutto scondita: le fibre presenti nelle verdure e gli acidi grassi dell’olio contribuiscono ad abbassare l’indice glicemico, mantenendoci sazi più a lungo. E' preferibile inoltre scolare la pasta al dente, in questo moda sarà più digeribile perché gli amidi che contiene vengono metabolizzati con più facilità.
Prima di iniziare una dieta, ricordiamo infine che è sempre opportuno rivolgersi al proprio medico di fiducia o ad uno specialista.
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