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Coronavirus e la lettera dei cento scienziati al Governo, chi vuole chiudere tutto 'non ha nessuna competenza in materia'

Massimo Clementi, virologo del San Raffaele, spiega come i firmatari non siamo esperti di virologia. Ci si interroga quindi su quali basi possano richiedere al Governo e a Mattarella misure che portino a un secondo lockdown

27 Ottobre 2020

Coronavirus e la lettera dei cento scienziati al Governo, chi vuole chiudere tutto 'non ha nessuna competenza in materia'

Roma, una serata del lockdown - Fonte: LaPresse

Settimana scorsa è stata recapitata al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte una lettera firmata da cento scienziati. I firmatari, capitanati da Giorgio Parisi, presidente dell’Accademia dei Lincei e professore di fisica alla Sapienza di Roma, hanno chiesto al Governo di assumere “provvedimenti stringenti e drastici nei prossimi due o tre giorni”. Questo per evitare che, in assenza di misure efficaci, nelle prossime settimane si debba assistere a centinaia di morti giornaliere. La missiva continua sostenendo anche che “il necessario contemperamento delle esigenze dell’economia e della tutela dei posti di lavoro con quelle del contenimento della diffusione del contagio deve ora lasciar spazio alla pressante esigenza di salvaguardare il diritto alla salute individuale e collettiva”. 

Economisti, fisici, geologi: qual è la loro competenza in materia?

Leggendo i nomi e i titoli dei firmatari, si nota subito come essi abbondino di eccellenze accademiche. Dal rettore dell’Università Normale di Pisa, Luigi Ambrosio, al presidente dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Carlo Doglioni. La lista continua, includendo professori di economia, analisi numerica, fisica teorica e anche alcuni costituzionalisti. A intervenire è però Massimo Clementi, direttore del Laboratorio di microbiologia e virologia dell'Ospedale San Raffaele di Milano. Intervistato da ilGiornale.it, Clementi ha così dichiarato: “Che siano fisici, matematici, geologi o ricercatori di grandissimo livello scientifico a richiedere il lockdown, mi consenta, lo trovo oggettivamente un po' singolare". Questo perché, se già abbondano le discussioni tra coloro che si ritiene essere i più esperti nel settore, ci manca solo che intervengano sul tema anche matematici, astronomi e fisici. 

Clementi riporta anche l’esempio fatto da Donato Greco, creatore del laboratorio di epidemiologia dell’Istituto superiore di Sanità. Secondo Greco, tutti i modelli matematici che vengono applicati alla medicina sbagliano. Questo perché i “fisici considerano la medicina come se fossero palline di vetro che devono andare in certe direzioni. Il malato, invece, è individualmente diverso l'uno dall'altro, non segue regole fisiche”. 

Imporre un lockdown non servirebbe a niente, soprattutto senza un vaccino 

La scelta che rivendicano i firmatari è dunque quella di implementare restrizioni che porterebbero per forza di cose al lockdown. Ma siamo sicuri che questa possa essere la strada giusta? Da ieri il Governo ha deciso di chiudere cinema e teatri, obbligando inoltre bar e ristoranti alla serrata alle 18. Sempre Clementi quindi continua domandandosi "Ma quante persone si infettano al cinema? Lo sappiamo? No, li chiudiamo senza sapere che magari non si infetta nessuno se viene gestito bene". Stessa storia anche per i ristoranti, visto che non abbiamo idea di quanta gente si sia infettata, quindi perchè chiuderli? Non esistono dati in merito. 

Molto incerta è anche l’utilità stessa del lockdown. Ci sono diverse opinioni all’interno della comunità scientifica sull’efficacia di chiudere tutti in casa. In Italia ne abbiamo avuto una prova, visto che nonostante i mesi di marzo e aprile, ci troviamo adesso di fronte ad una situazione che sembra non essere cambiata di un centimetro. Sul tema, sempre Clementi sostiene che “non si può continuare in eterno e quando si smette è peggio se non interviene qualche evento speciale come può essere un vaccino. Ma cosa ci aspetta dopo non lo sappiamo; anche la scelta che i firmatari rivendicano (il lockdown, ndr), secondo molti, è sbagliata: lo stesso consulente del ministro Speranza, il professor Ricciardi, ha detto che questo Dpcm non basta, ci vorranno dei lockdown chirurgici, fatti su specifici settori. Anche lui non vuole un lockdown generalizzato".

Secondo i cento scienziati, prendere oggi misure più severe servirebbe proprio a salvare l’economia. A loro detta, più tempo dovesse passare, più sarà necessario intervenire duramente e in maniera più prolungata per far tornare la situazione sotto controllo. La lettera termina dunque con la seguente esortazione “è per questo che il contagio va fermato ora, con misure adeguate, ed è per questo che chiediamo di intervenire ora in modo adeguato, nel rispetto delle garanzie costituzionali, ma nella piena salvaguardia della salute dei cittadini, che va di pari passo ed è anch’essa necessaria e funzionale al benessere economico”. 

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