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In Rai va in onda la grande spartizione delle strisce serali: una al governo l'altra alla maggioranza e l'ultima all'opposizione. Esclusiva

Parte male la nuova Uno Mattina targata Cardinaletti e si riduce sempre di più il vantaggio del telegiornale della rete ammiraglia sul TG5 delle 20

21 Giugno 2023

In Rai va in onda la grande spartizione delle strisce serali: una al governo l'altra alla maggioranza e l'ultima all'opposizione. Esclusiva

In principio fu Marco Damilano, porta bandiera della sinistra caviale e champagne. Poi per controbilanciare appena insediato il governo Meloni (che probabilmente aveva anche cose più importanti di cui occuparsi) arrivò Bruno Vespa con 5 minuti, schierato come non mai a favore di palazzo Chigi. Infine, e questa è la notizia, i nuovi vertici Rai stanno pensando ad una striscia di centrodestra su Rai 2: tra i nomi che si fanno come conduttore dell'ennesima striscia serale ai piani alti di viale Mazzini circola quello di Filippo Facci, giornalista di Libero.


Insomma il governo che doveva "liberare" la Rai premiando esclusivamente il merito e ripudiando finalmente le tessere di partito (Meloni dixit) non sta facendo altro che applicare pedissequamente il manuale Cencelli manco si fosse tornati ai tempi d'oro della Democrazia Cristiana: la striscia giornalistica quotidiana della prima rete andrà al governo, la striscia della seconda rete sarà appannaggio della maggioranza (di governo) mentre la striscia della terza rete sarà in quota all'opposizione. Un capolavoro di spartizione politica. Chapeau. Senza contare poi i nomi di conduttori e direttori indicati direttamente da palazzo Chigi. Ma questo è un altro discorso.

C'è poi da parlare anche di un'altra striscia informativa in arrivo, stavolta non serale ma mattutina guidata da Annalisa Bruchi. Per lei si sta pensando ad una striscia quotidiana ad hoc subito dopo Agorà condotta da Roberto Inciocchi.

Intanto, parte male la nuova gestione targata Uno Mattina. Il secondo giorno ha già perso 3 punti di share. Cinque sotto Prima Pagina del Tg5. Il Tg1 delle 8 staccato di 6 punti dal Tg5. Roba da far rimpiangere la vecchia gestione (che già di per se era stata molto deludente). E proprio in merito a Uno Mattina è partita una lettera riservata del CDR indirizzata al neodirettore Gianmarco Chiocci. In difficoltà anche il TG1 delle 20: il vantaggio del telegiornale della rete ammiraglia sul TG5 si assottiglia sempre di più: il divario ormai è solamente di 0.80 di share e 80 mila telespettatori.

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