Otto e 1/2, De Benedetti da Gruber: come rendere la classe media italiana una poltiglia di poveracci

Ieri sera, sotto al tendone di Cairo (era il momento delle foche che sbattono le pinne) Madame Gruber ha invitato il titolare del vascello sul quale solca le onde agostane perché potesse dire cosa pensa del futuro dell’Italia.

Il suo suggerimento: RADICALITÀ. Per chi non capisse a cosa si riferisca: colpi di bastone sulla testa di tutti, piccoli borghesi in primis, tasse a pioggia, esproprio. Ho rintracciato solo un punto degno di approvazione: lo stop al consumo di territorio.

Per non essere l’unica a rendere omaggio al satrapo della sinistra, Madame ha chiamato accanto a sé Madame Palmerini, economista e giornalista. Una domanda: come c’è cascata, Madame Polverini, nel threesom assai asimmetrico? Spera anche lei in una cabina del SOLO, almeno per un fine settimane? MISTEEEERO.

Si è delirato per mezz’ora di come rendere gli italiani della classe media ancora più poveri, i soliti ricchi ancora più ricchi (perché quelli, LORO, esattamente come il vecchio satrapo in questione, hanno soldi e cittadinanze straniere) e i miserabili…be’, ai miserabili ci dovrebbe pensare il combinato disposto di freddo invernale, arsura estiva, sete imminente, mala nutrizione, il tutto coadiuvato da infinite dosi di pozione Pfizer.

Tutto legittimo: se il Sig. Cairo volesse invitare Belzebù a osannare le doti dell’Inferno, sarebbe pur legittimo che lo facesse.

Il punto è un altro: come possiamo chiamare “approfondimento giornalistico” uno spettacolo stomachevole di sedicenti giornaliste d’inchiesta che non osano fare UNA SOLA DOMANDA SCOMODA al loro “ospite”?

Com’è possibile citare per tredici volte (13!!!) l’evasione fiscale senza ricordare che il satrapo in questione è stato condannato per un’evasione da 225 milioni di euro? lo ripeto in Lire italiche: il satrapo in questione è stato condannato per l'evasione di 484 miliardi e briscola di vecchie Lire. 

Mesdames...nemmeno una parola? NEMMENO UNA?

Bleah!

Grazie per l’attenzione.

Federico Montel