24 Febbraio 2022
Luca Terni, 34 anni, non è solo il “miglior macellaio d’Italia” ma un ragazzo sposato, con figli, che porta la sua amata Maremma ovunque, dalle manifestazioni alla tv. Ha preparato il compleanno di Chiara Ferragni, è stato per quattro anni all’interno del programma Detto Fatto su Rai2 mentre ora conduce C’è Ciccia, su Food Network. Passione per la carne e per il cibo in generale fanno di Luca Terni un serio professionista e una persona da cui prendere sapienti spunti culinari.
Chi Le ha tramandato l’amore per la carne e la cucina?
«Il mio trisnonno era il norcino e il macellaio del paese, il mio bisnonno faceva l’allevatore e trasportava le bestie, mio nonno era ristoratore e grossista di capi di bestiame mentre mio babbo è rimasto sempre nel settore della macelleria. Mi sono trovato sin da piccolo in questa tradizione familiare, che sfociava nel cibo, nella buona tavola e nella carne. Il mio core business ormai è la carne, i miei piatti più celebri derivano tutti da lì e cerco di creare quel che piace più al pubblico.»
Da Capalbio alla televisione, com’è avvenuto questo passaggio?
«Tutto è avvenuto per gioco. Vivendo da Capalbio, e frequentando i gota della politica e dello spettacolo, mi sono inventato un catering a domicilio, dove portavo in tavola un concetto nuovo: la maremmanità. Arrivavo con un camion e tante griglie, per cucinare la nostra eccezionale carne. Il tutto non si svolgeva in ambienti infiocchettati o incravattati, ma tra balle di fieno e campi aperti. Ho creato, e tutt’ora porto avanti, il “catering country”, con cibi di grande qualità e facendo respirare aria di Maremma. In sintesi, è quello che ho fatto per il compleanno di Chiara Ferragni. Poi, per il programma Detto Fatto su Rai2 cercavano “il miglior macellaio d’Italia” ed io ero il più giovane. Tra sfide e semifinali, è arrivata la finale e ho vinto. Sono stato con loro per quattro anni, due volte a settimane. Tutto ciò, mi ha portato una notorietà notevole.»
L’abbiamo vista su Rai2 a Detto Fatto e poi con un programma tutto suo su Food Network, dal titolo C’è Ciccia. Sta abbandonando le sue origini toscane o semplicemente le porta in tv?
«Su Discovery, mi è stato offerto un programma tutto mio e, dopo tanta gavetta, ho fatto un salto di qualità. C’è Ciccia, infatti, è ambientato nella mia locanda, sono presenti mia moglie, mio fratello e pure i miei bambini, insomma la mia casa; con loro, ad ogni fine puntata, mangiamo quanto cucinato. Mi sento un ambasciatore della Maremma, della sua tradizione finanche la sua bellezza. Rimango comunque il lavoratore che si alza alle 5 per andare al mercato, va in locanda, la sera mi fermo ad intrattenere i clienti, da buon giullare quale sono.»
Cucinare in un ristorante o farlo davanti alle telecamere, emozioni simili?
«Ho trovato sempre un connubio tra i due. Quello che ha fatto la differenza è il rapporto con il pubblico, essendo un venditore che s’interfaccia con persone al mercato, come al ristorante, dalla casalinga al politico. Il cucinare davanti alla telecamera somiglia molto al gesto d’intrattenere il cliente, quindi mi trovo decisamente bene in entrambe le versioni.»
Se un cliente, appassionato o turista volesse venire al suo negozio in quel di Capalbio Scalo, cosa deve cercare sul navigatore?
«Semplicemente, i clienti possono andare su Google e digitare: Capalbio Scalo, Via Umbria 24, dove c’è la macelleria. Oppure Locanda di Ansedonia, dove si trova il mio ristorante, proprio sulla statale. Sono due casali gialli, impossibile sbagliare. Da Pasqua in poi, siamo aperti da entrambe le parti.»
La gavetta in cucina c’è, in tv anche. Cosa si aspetta dal futuro “il miglior macellaio d’Italia”?
«Di gavetta, ne ho fatta tanta e continuerò a farla. Nella vita, o si vince o s’impara. Io devo ancora imparare tanto. Pensate che ho iniziato a 12 a spazzare il piazzale della macelleria, con il fine di comprarmi il motorino. Sono arrivato, a 34 anni, ad avere quattro aziende e un numero importante di personale, fatturato, soddisfazioni lavorative, un programma tv tutto mio. Gli scorsi giorni, sono stato uno dei protagonisti del Golden Steak, dove venti dei maggiori esperti di griglia e di carne si sono incontrati e dove a settembre andremo ad eleggere la migliore bistecca d’Italia. Tutto ciò, mi permetterà di fare ancora tv, dove porterò sempre storia e passione della Maremma. In tutto questo, mia moglie Silvia si è rotta un ginocchio e devo assisterla. Questo è vero amore!»
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