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Vaccino Covid aumenta rischio di infezioni respiratorie come, polmonite, tubercolosi, laringite e raffreddore del 559% - lo STUDIO sudcoreano

Uno studio sudcoreano su oltre 39 milioni di persone segnala associazioni tra numero di dosi di vaccino Covid e alcune infezioni respiratorie, come raffreddore, laringite, faringite, polmonite e tubercolosi

04 Dicembre 2025

Tasso di incidenza infezioni respiratorie con vaccino Covid

Tasso di incidenza infezioni respiratorie con vaccino Covid, fonte: Incidence of Respiratory Infections after the COVID-19 Pandemic and Its Association of Vaccination Among Entire Population

Un nuovo, rivoluzionario studio condotto in Corea del Sud ha evidenziato come l'essersi sottoposti a una o più dosi di vaccino Covid abbia aumentato del 559% il rischio di contrarre infezioni respiratorie, partendo dal raffreddore, laringite e faringite, arrivando a problematiche più gravi, come polmonite e tubercolosi.

Vaccino Covid aumenta rischio di infezioni respiratorie come, polmonite, tubercolosi, laringite e raffreddore del 559% - lo STUDIO sudcoreano

Un ampio studio nazionale condotto in Corea del Sud e pubblicato in versione “pre-proof” sull’International Journal of Infectious Diseases sta attirando l’attenzione della comunità scientifica e del pubblico per l’ampiezza dei dati analizzati e per alcune associazioni statistiche inedite. La ricerca ha esaminato oltre 39 milioni di cittadini sudcoreani con registri vaccinali e sanitari completi, valutando l’incidenza di sette principali infezioni respiratorie in relazione al numero di dosi di vaccino Covid ricevute.

Secondo quanto riportato, le analisi stratificate per età e precedente infezione mostrerebbero un incremento del rischio di raffreddore comune e infezioni delle alte vie respiratorie man mano che aumenta il numero di dosi somministrate. L’aumento sarebbe particolarmente evidente nella fascia 0–19 anni, mentre negli adulti più anziani il trend appare più contenuto ma comunque presente nelle stime dello studio. Per alcune condizioni, come la polmonite nei soggetti non precedentemente infettati e la tubercolosi nei positivi pregressi, vengono rilevate associazioni simili, seppure meno marcate.

Gli stessi autori indicano che si tratta di uno studio osservazionale, quindi non in grado di stabilire ancora un rapporto di causalità tra vaccino e infezioni successive, ma che ha tutte le carte in regola per ispirare nuovi rapporti simili indaganti le infezioni respiratorie.

La dimensione del campione e la coerenza statistica di alcune tendenze rendono lo studio rilevante per la discussione scientifica. Diversi esperti sottolineano tuttavia la necessità di ulteriori ricerche, idealmente in altri paesi e con disegni che permettano di isolare meglio i possibili fattori confondenti. La pubblicazione ha inaugurato un vivace dibattito, confermando quanto la valutazione degli effetti a lungo termine della pandemia e delle campagne vaccinali resti un tema centrale per la salute pubblica globale.

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