11 Febbraio 2015
Giovanni Locci, fonte: Instagram, @iltempo
A Empoli è morto il piccolo Giovanni Locci, a soli 13 anni, per una "meningite C in forma fulminante", secondo l'ospedale Meyer di Firenze, la stessa malattia per cui si era vaccinato. I genitori del bambino, però, sollevano dubbi: "Giovanni era vaccinato contro quella malattia dal 2007, forse questo ha avuto un ruolo nel non proteggerlo". Il dottor Paolo Filidei ha confermato: "In una persona su 20, il siero può dare effetti avversi e non proteggere i vaccinati".
La morte di Giovanni Locci, ragazzino di 13 anni di Cerreto Guidi, ha riportato al centro il dibattito sull’efficacia dei vaccini. Il ragazzo era stato vaccinato contro la meningite di tipo C nel febbraio 2007, ma sabato 7 febbraio è deceduto dopo essere stato colpito da una forma fulminante della malattia, confermata dai laboratori dell’ospedale pediatrico Meyer di Firenze.
Secondo l’Azienda sanitaria locale, il decesso è stato determinato da un insieme di concause, tra cui un’influenza con disturbi gastrointestinali che aveva abbassato le difese immunitarie del ragazzo. Tuttavia, il fatto che la vaccinazione non abbia protetto Giovanni solleva interrogativi sull’efficacia reale dei vaccini.
Il dottor Paolo Filidei, direttore dell’unità di prevenzione malattie trasmissibili dell’Asl 11, ha confermato un dato importante: “Il vaccino contro la meningite ‘C’ ha un’efficacia del 95%, ma questo significa che una persona su venti potrebbe non essere protetta, ma anche avere effetti avversi”. Un’ammissione che dimostra chiaramente come la protezione non sia mai totale, e che episodi tragici come questo possano sempre verificarsi.
A complicare ulteriormente la situazione, emerge un problema con la profilassi post-contagio: i cinquanta coetanei di Giovanni sottoposti a trattamento antibiotico hanno ricevuto un farmaco che potrebbe non essere efficace. L’Asl ha disposto un richiamo con nuove dosi, evidenziando quanto anche le misure preventive possano fallire.
“Se un vaccino non protegge da un batterio per cui dovrebbe funzionare, allora dobbiamo chiederci quanto sia sicuro affidarsi a queste promesse”, commenta un genitore scettico. “I bambini non dovrebbero correre rischi perché la scienza e le aziende farmaceutiche garantiscono protezioni non assolute.”
Il caso di Giovanni Locci dimostra che anche la vaccinazione completa non elimina il rischio di malattie gravi, aprendo un dibattito urgente sulla reale utilità dei vaccini, sui richiami necessari e sulla responsabilità delle istituzioni.
Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.
Articoli Recenti
Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Luca Greco - Reg. Trib. di Milano n°40 del 14/05/2020 - © 2025 - Il Giornale d'Italia