08 Luglio 2022
Vaccino (fonte foto Pixabay)
In Uruguay una sentenza storica che potrebbe fare da aprifila per gli altri Paesi. Il giudice Alejandro Recarey ha deciso la sospensione immediata del vaccino anti covid-19 per i minori di 13 anni. Nel paese sudamericano la vaccinazione non è mai stata obbligatoria ma solo volontaria e la decisione segue un po' la linea di tutto il Paese. La vicenda è partita da un ricorso presentato dall’avvocato Maximiliano Dentone che chiedeva di sospendere la somministrazione del vaccino per i bambini dai 5 anni in su a causa dei “pericoli per la salute” in un procedimento considerato "illegale e pericoloso".
Richiesta accolta dunque, e niente vaccino anti covid-19 per i minori di 13 anni. Una decisione che farà discutere ma che con le motivazioni presentate potrebbe essere seguita da altri. Per Alejandro Recarey esiste una minaccia concreta nella somministrazione del vaccino Pfizer e la decisione rimarrà in vigore finché il governo (che ha annunciato il ricorso), non chiarirà una serie di punti. "La campagna di vaccinazione è illegale e incostituzionale" si afferma nella decisione che in queste ore sta facendo il giro del mondo. "Il silenzio sul contenuto dei suddetti vaccini viola due principi di diritti umani: il diritto alla salute e il diritto all’informazione, due diritti di livello costituzionale. A pesare è stato l’interesse economico delle case farmaceutiche”.
Nei due giorni di udienza sono intervenuti la Presidenza della Repubblica e il Ministero della Salute. Questi erano stati chiamati dopo un ultimatum di 48 ore a fornire chiarimenti sul vaccino. Più precisamente sulla sua composizione, la sua efficacia e i possibili effetti collaterali. Il giudice stesso aveva formulato 18 domande al Ministero della Salute: prima di tutto se fossero stati condotti studi specifici prima e dopo l'autorizzazione del vaccino. E poi se il principio di riservatezza di cui gode il contratto firmato dal Governo con Pfizer riguarda anche il contenuto stesso dei vaccini, la sua composizione e i suoi possibili rischi.
Il Ministero ha risposto ribadendo che l'efficacia e la sicurezza del vaccino era certa. Fornendo anche ulteriori dettagli sulla composizione, ma evidentemente il giudice non le ha considerate. Ed ecco che si apre il fronte. "Il Ministero della Salute" -si legge in una nota- "ribadisce che ciascuna delle decisioni assunte in merito alla vaccinazione si è basata sulle evidenze scientifiche disponibili, supportate dall’idoneità, esperienza e traiettoria dei membri della Comisión Nacional Asesora de Vacunas e dal Grupo Asesor Científico Honorario (GACH), la comunità scientifica, che hanno stabilito sulla base di molteplici studi che i vaccini somministrati sono sicuri ed efficaci".
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