07 Ottobre 2021
Fonte: lapresse.it
Pfizer e Biontech hanno chiesto alla Fda americana l’autorizzazione all’uso del vaccino contro Covid per i bambini dai 5 agli 11 anni. Lo scorso 20 settembre, le due società farmaceutiche avevano rilasciato i risultati positivi della sperimentazione del loro vaccino anti Covid-19 nei bambini tra 5 e 11 anni di età. I risultati di studi di fase 2 e 3, avevano comunicato Pfizer e Biontech, mostra un profilo di sicurezza favorevole e solide risposte anticorpali neutralizzanti. Il farmaco, dunque, dicano loro che lo producono, si è rivelato "sicuro, ben tollerato".Pediatri in prima fila nonostante l'allarme dei ricercatori
A fare da avanguardia sul tema è addirittura arrivato il presidente della Federazione medici pediatri (Fimp) Paolo Biasci che afferma: "I risultati sul vaccino Pfizer-Biontech sono molto confortanti". Per il medico non importano gli allarmi lanciati da quei ricercatori che chiedono prudenza. "Nella fascia d'età 12-18 anni la ricerca aveva dato dei risultati sia in termini di sicurezza sia in termini di efficacia molto elevati, e questo chiaramente è stato il presupposto per andare avanti con le sperimentazioni nelle età dei più piccoli, con risultati molto importanti", continua.
"Adesso sappiamo che dovranno lavorare le agenzie regolatorie, sia la Fda negli Stati Uniti che l'Ema in Europa, e credo che nel giro di poche settimane avremo una approvazione all'uso definitiva." E poi la bomba: "Forse sono un po' ottimista e dobbiamo esserlo sempre ma spero che per Halloween potremmo farcela a iniziare a vaccinare la fascia di età tra dai 5 agli 11 anni che fino ad oggi è rimasta esclusa, ma che potremo recuperare".
Il presidente Fimp non ha voglia di aspettare dati più chiari: "Che si tratti di Halloween o di Natale comunque, è consigliabile fare il vaccino ai bimbi." E butta la responsabilità su medici e famiglie: "Credo che con i più piccoli sarà ancora più importante una vaccinazione personalizzata, quindi il rapporto fiduciario tra pediatra di libera scelta e famiglia sarà fondamentale per rispondere a tutti i chiarimenti o ai dubbi, ma anche per quanto riguarda un'accoglienza più personalizzata".
La posizione del medico riflette la corsa ai vaccini "unica soluzione" nonostante rimanga il rischio contagio. "Non pensiamo a una vaccinazione negli hub, ma pensiamo a una vaccinazione nelle strutture della pediatria di base che garantiscono un'accoglienza più familiare", continua il presidente dell'associazione dei pediatri. Incalzando: "Sicuramente vedere i volti sorridenti, soddisfatti degli adolescenti che si stanno vaccinando e che si sono vaccinati negli ultimissimi tempi, in prospettiva della scuola, della ripresa dei contatti, della ripresa delle attività sportive, credo sia stato un segnale fondamentale anche per i genitori, perché chiaramente leggevano negli occhi dei loro ragazzi una specie di senso di liberazione, di un ritorno a una nuova normalità. E credo che anche questi aspetti debbano essere presi in considerazione perché sono fondamentali".
La leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni ha commentato, durante un evento che si è tenuto a Napoli, la notizia che presto il vaccino contro il Covid sarà disponibile anche per i bambini tra 5 e gli 11 anni. "Bisogna essere estremamente prudenti", ha fatto sapere Meloni. "Sappiamo che nei bambini piccoli l’impatto del Covid difficilmente produce effetti importanti". Dunque, "i vaccini e i medicinali sono strumenti e vanno valutati i rischi e i benefici. Mia figlia di 5 anni non credo che la farei vaccinare".
Per la leader di Fratelli d'Italia, far vaccinare i bambini sarebbe un errore. Questo perché, dice, "nei bambini molto piccoli l’impatto del Covid difficilmente produce rischi importanti. I vaccini con tutta la sicurezza che possono avere hanno un’autorizzazione condizionata perché hanno fatto le loro sperimentazioni in un tempo molto rapido perché giustamente servivano“, continua la Meloni.
Le parole di Giorgia Meloni seguono di due giorni le dichiarazioni della Pfizer che si è detta pronta a procedere a vaccinare i bambini. Ma i dubbi su queste dichiarazioni non sono solo di Meloni. Molti esperti - tra quelli per intenderci "super prof-vax" - frenano. Tra questi ci sono per esempio Vaia, Burioni e Salmaso. La maggior parte dei dubbi sono concentrati sui pochi test fino a questo momento compiuti. Per Vaia "non sempre ciò che si legge nei comunicati stampa delle aziende corrisponde a studi severi e condivisi dalla comunità scientifica". E ancora: Sul vaccino anti-Covid ai bambini ci sono opinioni contrastanti. Eviterei quindi, in assenza di un parere autorevole delle agenzie regolatorie nazionali ed internazionali e dei Cdc, di intervenire da subito su una fascia si popolazione così sensibile".
"Quelli delle case farmaceutiche vanno passati al vaglio dall'Ema, ancora non abbiamo contezza di questa bontà dei risultati", specifica invece Stefania Salmaso. "Gli annunci delle case farmaceutiche sono promozionali e fatti per business". E ancora: "Non siamo fuori dall'epidemia. Abbiamo scelto la strategia della convivenza con il virus che continua a circolare soprattutto tra chi non è vaccinato. Certo non ne siamo fuori ma abbiamo ridotto di molto i rischi".
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