04 Ottobre 2025
Leonardo Saggiorato, fonte: Instagram, @leonardo_saggiorato
Leonardo Saggiorato, giovanissimo segretario provinciale di Alessandria di Gioventù Nazionale e assessore a Oviglio per FdI ha deciso di lasciare il partito a cui si è tesserato a soli 19 anni. La motivazione sta nel "silenzio insopportabile" che Giorgia Meloni e tutti i membri hanno tenuto e continuano a tenere sul genocidio palestinese a Gaza.
A 27 anni, Leonardo Saggiorato, assessore a Oviglio (Alessandria) ed ex vicesegretario provinciale di Gioventù Nazionale, ha deciso di dire basta a Fratelli d’Italia dopo otto anni di militanza, accusando il partito e il governo di “silenzio intollerabile” sul genocidio a Gaza.
“Non ce la facevo più a restare in un partito che tace davanti a quello che accade ai palestinesi”, ha spiegato. Tesserato fin da quando aveva 19 anni, Saggiorato ha raccontato di aver presentato le dimissioni ufficiali una settimana fa, restando però nei suoi incarichi comunali, che derivano da una lista civica apartitica.
L’ex dirigente giovanile ha sottolineato una contraddizione storica: “Fratelli d’Italia è sempre stato vicino alla causa palestinese, ma da quando è al governo sembra essersene dimenticato”. Nelle sue parole si legge il disagio di una generazione di militanti che, cresciuta nella destra sociale, fatica a riconoscersi nell’attuale linea di governo, allineata alle posizioni di Washington e Tel Aviv.
Pur condannando gli attentati di Hamas, Saggiorato parla apertamente di “genocidio” e accusa Meloni e i vertici di ignorare le sofferenze civili a Gaza. “Dire che Israele ha il diritto di difendersi e poi voltarsi dall’altra parte mentre muoiono migliaia di persone non è coerenza politica, è ipocrisia.”
Sulla scena politica italiana, il gesto di Saggiorato rappresenta un atto di rottura raro in un partito noto per la disciplina interna. “Qualcuno dentro FdI la pensa come me, ma non ha il coraggio di dirlo”, ammette.
Ora il giovane si definisce “al centro” e non esclude un futuro in partiti moderati come Azione o Forza Italia, anche se non ne condivide l’attuale posizione sulla Palestina. La sua scelta, più che un addio, appare come un atto di coscienza: un invito ai coetanei a interrogarsi sul senso della politica e sulla coerenza morale di fronte a un dramma umanitario che non può essere ignorato.
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