Maurizio Gasparri, senatore di Forza Italia ed ex ministro, si è dimesso dalla presidenza della società Cyberealm Srl, realtà italo-israeliana attiva nel settore della cybersecurity. Le dimissioni, anticipate dalla trasmissione Report, sono arrivate dopo settimane di polemiche sulla mancata comunicazione del suo incarico al Senato, obbligo previsto dal regolamento parlamentare. Per oltre due anni, Gasparri ha mantenuto il ruolo in silenzio, nonostante il potenziale conflitto d’interessi con le sue funzioni istituzionali.
Cyberealm, controllata dall’imprenditore italo-israeliano Leone Ouazana, opera in un settore strategico, delicato e ad altissimo tasso di riservatezza: quello della sicurezza informatica, spesso sovrapposto al mondo dell’intelligence. La società possiede quote in Atlantica Cyber Security Srl, collegata a sua volta ad Atlantica Digital Spa, azienda fornitrice anche della Rai. I legami si infittiscono quando si considerano le relazioni che alcuni dirigenti di Cyberealm avrebbero con i servizi segreti israeliani, attualmente attivi nel genocidio in Medio Oriente.
Secondo quanto anticipato da Report, tra i collaboratori o partner informali di Cyberealm figurerebbero soggetti con incarichi sensibili nel conflitto israelo-palestinese, in particolare nella gestione tecnologica delle operazioni condotte da Israele nella Striscia di Gaza, teatro di una crisi umanitaria che molti osservatori internazionali definiscono genocidio.
Il silenzio di Gasparri sul tema palestinese e la contemporanea vicinanza del governo Meloni all’esecutivo Netanyahu, rafforzano il sospetto di una convergenza tra interessi industriali, politici e militari. La mancata trasparenza di Cyberealm e il coinvolgimento di soggetti legati all’intelligence estera pongono interrogativi inquietanti su sovranità, sicurezza nazionale e uso politico della tecnologia.
Gasparri respinge le accuse, minaccia querele e parla di una “libera scelta”.