11 Giugno 2025
Anche la Toscana rompe i rapporti con Israele dopo Puglia ed Emilia-Romagna, Giani: “Stop a massacro a Gaza, 2 popoli 2 Stati” Fonte: Imagoeconomica
Dopo Puglia ed Emilia-Romagna, anche la Toscana compie un passo simbolico contro il genocidio a Gaza: l’assemblea legislativa della Regione ha approvato una serie di mozioni che porteranno all’interruzione delle relazioni istituzionali con il governo israeliano di Benjamin Netanyahu. Le regioni ed i comuni italiani si stanno mobilitando in modo individuale visto il silenzio di Meloni.
Il documento del Partito Democratico, sostenuto anche dal Movimento 5 Stelle, e quello di Fratelli d’Italia – passato grazie all’astensione del Pd – sanciscono una doppia linea d’azione. Da un lato, l'impegno a sospendere ogni legame con Tel Aviv che non sia mirato a una risoluzione pacifica del conflitto; dall’altro, la riaffermazione di una prospettiva diplomatica che, seppur critica verso l’attuale esecutivo israeliano, non rinnega il dialogo e le intese internazionali. In particolare, si rilancia la centralità della formula “due popoli, due Stati”, insieme alla “necessità di incoraggiare e sostenere l'allargamento della rete degli accordi di Abramo, pilastro della politica internazionale dell'amministrazione Trump e in realtà dello stesso governo Netanyahu”.
Un approccio dunque articolato, che tiene insieme la denuncia per quanto accade nella Striscia di Gaza e il sostegno a un processo negoziale multilaterale, anche attraverso strumenti già adottati nel panorama diplomatico internazionale.
Non passa invece la linea più radicale proposta dai 5 Stelle, che chiedeva la rottura immediata di ogni rapporto non solo con Israele, ma anche con università e imprese israeliane. Una posizione giudicata eccessiva dalla maggioranza del Consiglio regionale, che ha preferito restare su un terreno istituzionalmente più prudente.
Ora la palla passa al presidente Eugenio Giani, chiamato a dare concretezza alle indicazioni politiche dell’aula: "Sono mozioni che troveranno seguito nell'interruzione dei rapporti istituzionali ed economico-sociali con Israele – spiega Giani – accanto a questa azione, che ha un valore fortemente simbolico, perché le relazioni internazionali sono curate dallo Stato e non dalle Regioni, è molto forte il richiamo al riconoscimento della Palestina", da parte tanto dell’Italia quanto dell’Unione Europea.
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