05 Giugno 2025
Valditara, fonte: imagoeconomica
A partire dal prossimo anno scolastico, i telefoni cellulari saranno vietati anche nelle scuole superiori. Lo ha annunciato il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, intervenuto durante la trasmissione Cinque Minuti su Rai Uno, dove ha anticipato una nuova stretta sull’utilizzo degli smartphone in classe.
"Una notizia in anteprima – ha dichiarato Valditara –. Per il prossimo anno scolastico noi vorremmo vietare l'uso dei cellulari anche per le scuole superiori".
Il ministro ha ribadito la necessità di limitare l’uso dei dispositivi elettronici tra i più giovani, sottolineando anche l’urgenza di approvare la proposta di legge bipartisan che prevede il divieto di accesso ai social network sotto i 15 anni. Una linea confermata anche nel corso della trasmissione Porta a Porta, dove Valditara ha chiarito l’intenzione del governo di estendere il divieto già previsto per le scuole del primo ciclo anche agli istituti superiori: "Nelle prossime settimane emaneremo una circolare perché dal prossimo anno sia vietato l'utilizzo del cellulare, anche per scopo didattico, nelle scuole superiori".
Il ministro ha illustrato le motivazioni della scelta, richiamando dati preoccupanti sugli effetti dell’uso eccessivo della tecnologia da parte degli adolescenti. "Dal punto di vista scolastico il cellulare ha un impatto senz'altro negativo – ha aggiunto – credo che la via più efficace sia quella di abituare i ragazzi a disintossicarsi, e a riportarli all'uso del libro, della carta e la penna. Abbiamo dati sconvolgenti sui bambini che a 6 anni vanno sui siti pornografici. Impressionante anche il 38% di ragazzi che soffre di disturbi del sonno causati dal cellulare. Dati rilevanti per quanto riguarda le competenze e il successo scolastico: addirittura il triplo delle bocciature o insuccesso scolastico per i ragazzi che fanno un uso smodato del cellulare".
Infine, Valditara è intervenuto anche sul caso di Stefano Addeo, il professore che ha pubblicato un post offensivo nei confronti della figlia della premier Giorgia Meloni: "Il rischio del licenziamento sicuramente c'è – ha sottolineato –. Non voglio entrare nel merito del procedimento disciplinare, ma chi inneggia alla violenza o sui social compie azioni di disprezzo verso la vita e fa azioni veramente inqualificabili ritengo che sia incompatibile con l'insegnamento".
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