30 Aprile 2025
Giuseppe Valditara, fonte: Imagoeconomica
Il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara ha annunciato in conferenza stampa, al termine del Consiglio dei ministri, una serie di misure destinate a rafforzare la sicurezza del personale scolastico e a rinsaldare l’alleanza tra famiglie e istituzioni educative. Dall’arresto in flagranza per chi picchia dirigenti e docenti, al consenso dei genitori per i corsi sulla sessualità, alle assicurazioni sugli infortuni, alla bocciatura con il 5 in condotta.
Al centro del pacchetto c’è l’introduzione dell’arresto obbligatorio in flagranza di reato nei casi di aggressioni fisiche a danno di docenti e dirigenti scolastici. “Un insegnante, un educatore, non si tocca”, ha ribadito Valditara, sottolineando che il provvedimento non sarà applicabile ai minori. La stretta riguarda anche i casi di semi flagranza, ovvero quando l’aggressore viene colto subito dopo l’atto con evidenti tracce o strumenti del reato, come bastoni o coltelli.
Oltre alla misura cautelare, è previsto un aggravio delle pene per le lesioni lievi: la reclusione potrà variare da due a cinque anni, rispetto al precedente intervallo di sei mesi a tre anni. Un intervento ritenuto necessario alla luce di dati allarmanti: il personale scolastico, ha evidenziato il ministro, è secondo solo a quello sanitario per numero di aggressioni subite. “L’aumento è stato impressionante soprattutto da parte dei genitori – ha dichiarato – fino al 2022-23 erano gli studenti ad aggredire, ora sono aumentati i genitori che picchiano i docenti”.
Soddisfazione è stata espressa anche dal sindacato dei presidi DirigentiScuola, che ha commentato positivamente il provvedimento: “Non possiamo che esprimere il nostro plauso al ministro Valditara – ha dichiarato – L’obiettivo è garantire ai nostri figli condizioni di serenità in ambiente scolastico. Devono poter lavorare con tranquillità e senza pressioni, assolvendo a un compito fondamentale per la formazione delle giovani generazioni”.
Ma non si tratta solo di sanzioni. Il ministero intende intervenire anche sul piano educativo e preventivo. È stato confermato, ad esempio, che i corsi sull’educazione sessuale nelle scuole dovranno essere preceduti da un consenso scritto dei genitori, in ossequio all’articolo 30 della Costituzione. “Spetta ai genitori il diritto-dovere di formare i figli”, ha ricordato Valditara. Le famiglie dovranno ricevere informazioni dettagliate su contenuti, finalità e modalità dei corsi, e le scuole dovranno garantire un’attività alternativa qualora il consenso venga negato.
Per quanto riguarda la scuola primaria, ha precisato il ministro, “i temi della sessualità sono solo quelli contenuti nei programmi nazionali”. Gli esperti incaricati dovranno possedere adeguata preparazione scientifica e accademica.
Altro fronte su cui il ministro ha promesso un cambiamento strutturale è quello dell’assicurazione contro gli infortuni. “Era stata avviata d’intesa con la ministra del Lavoro Calderone due anni fa – ha spiegato – e ora riteniamo sia il momento di renderla stabile per il personale della scuola e per gli studenti”. L’obiettivo è garantire pari diritti rispetto agli altri dipendenti pubblici.
In tema di disciplina scolastica, Valditara ha presentato le nuove regole per il voto in condotta. Il 5 comporterà la bocciatura automatica, anche nei casi di bullismo grave. Con un 6, lo studente sarà rimandato a settembre e potrà essere ammesso alla classe successiva solo dopo aver superato un esame di riparazione, durante il quale dovrà presentare un elaborato critico sui valori violati e dimostrare consapevolezza delle proprie azioni.
Non meno rilevante è la riforma dell’istituto della sospensione. Il principio sarà quello di “più scuola, non meno scuola”: chi verrà sospeso dovrà continuare a frequentare le lezioni, integrandole con attività educative, compiti aggiuntivi e approfondimenti tematici. Nei casi più gravi, le sospensioni saranno accompagnate da attività di cittadinanza solidale, come servizi presso mense, enti del terzo settore o progetti scolastici.
“Ci hanno ispirato i principi di solidarietà, senso civico, responsabilità individuale e rispetto verso l’autorità dei docenti”, ha affermato Valditara. Il ministro ha assicurato che le nuove misure sono frutto di un confronto con associazioni di genitori, consulte studentesche e il Consiglio superiore della pubblica istruzione. Dopo il parere del Consiglio di Stato, il pacchetto sarà operativo dal prossimo anno scolastico.
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