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ReArm Europe, il governo si spacca: sì di FdI e FI, Lega contraria strizza l'occhio a M5S, Pd diviso ma Meloni distrae tutti con Ventotene

Divisioni significative in maggioranza e opposizione sul piano di riarmo europeo; la premier glissa sulla spaccatura

20 Marzo 2025

ReArm Europe, il governo si spacca: sì di FdI e FI, Lega strizza l'occhio a M5S, Pd diviso ma Meloni distrae tutti con Ventotene

Fonte: Imago economica

L'esecutivo è spaccato e la principale motivazione è da ricercare nel piano di riarmo europeo proposto dalla Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen. Divisioni presenti anche nella maggioranza: sì di Fratelli d'Italia e Forza Italia ma Lega contraria. All'opposizione: M5s dice no e il PD è diviso. Alla fine alla Camera, dopo tensioni e polemiche che hanno portato anche alla sospensione della sessione, è Meloni che "vince". Dopo aver distratto tutti con il Manifesto di Ventotene, del ReArm Europe non si è più parlato.

Governo spaccato sul riarmo, Meloni accende la bagarre con Ventotene

La sessione di ieri della Camera prevede come principale punto all'ordine della giornata la discussione sul piano ReArm Europe proposto dalla Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, in vista del Consiglio europeo per le giornate di giovedì 20 e venerdì 21 marzo. I partiti sono divisi sia all'interno della maggioranza che dell'opposizione.

A favore FdI e FI ma la Lega oppone un forte no con Riccardo Molinari che ha affermato: "l'Italia non darà il mandato a Meloni per andare ad approvare il piano di riarmo europeo da 800 miliardi", nonostante ciò rimane fermo il sostegno alla premier. Divisioni significative anche nell'opposizione. All'interno del Pd sono 11 gli astenuti, 10 favorevoli e nessun contrario al piano di riarmo, con la segretaria Elly Schlein che in un tentativo disperato di mantenere insieme l'anima del partito, chiede a Meloni una "radicale revisione" del ReArm Europe. M5s segue la linea del no al riarmo: "Basta soldi per le armi", si legge negli striscioni, e Conte propone al suo posto di mettere "a fattor comune la spesa già programmata dai singoli Stati tirando fuori un’iniziativa comune".

L'Aula della Camera ha comunque approvato la risoluzione della maggioranza relativa alle comunicazioni della premier previe al Consiglio europeo con 188 favorevoli, 125 contrari e 9 astenuti. Nel testo, tra le altre cose, il governo si impegna a "continuare a sostenere l’Ucraina per tutto il tempo necessario, fermo restando l’auspicio di una rapida conclusione dei negoziati di pace" e a "lavorare con l’Unione europea, con gli Stati Uniti e con i tradizionali alleati per arrivare a una pace basata sui principi della Carta delle Nazioni Unite e sul diritto internazionale, assieme all’Ucraina e ai partner internazionali". Tra le richieste della maggioranza La maggioranza chiede inoltre di "lavorare per realizzare una politica di difesa che rinforzi le capacità operative degli Stati nazionali europei nel quadro dell’alleanza Nato".

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