19 Dicembre 2024
Giorgia Meloni (fonte: lapresse)
Che il livello della politica sia sotto i minimi termini del fair play, mi sembra abbastanza palese. I primi "vaffa" di Beppe Grillo aprirono le porta, o forse le bocche, dei nostri parlamentari che, da quel momento, si sono sentiti in diritto di esprimersi come fossero al campetto di calcio della parrocchia.
Al netto delle bestemmie, ancora fortunatamente assenti, il resto del repertorio dei nostri rappresentanti in nulla differisce dal gergo della strada.
Dimenticatevi i tempi del linguaggio doroteo democristiano o dei pistolotti internazionalisti di Pannella, non parliamo poi delle sofisticate cadenze semantiche di Craxi. Qui si parla come si mangia.
Ciao ciao compostezza e rispetto: sono botte da orbi.
Così, quando parliamo del nostro Primo Ministro, non c'é da stupirsi se, di tanto in tanto, ci rammenti con i fatti le sue origini nella nobile Garbatella. Allora ecco una nuova performance imperdibile.
Nel corso della discussione in Senato sul Decreto Caivano, in risposta alle critiche partite dai banchi dell'opposizione, non solo Giorgia si è messa a fare il verso con vari "Eo, Ea", neanche stessimo all'asilo, ma si è infervorata come quando, in quel di Atreju, deve incitare il suo popolo. E chi se ne frega del rispetto verso i "colleghi" e del ruolo che ricopre: se la fate incazzare, lei mena.
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