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Intelligenza artificiale, ok del cdm al ddl: "Reclusione da 1 a 5 anni per chi altera immagini e video, fondo da 1 mld", in Italia la prima legge al mondo

Il Governo vara la legge per regolamentare il nuovo fenomeno, mano pesante per chi viola la privacy ma anche incentivi in termini di sgravi fiscali, per i ricercatori che tornano a casa

24 Aprile 2024

Il governo approva il ddl per regolamentare l'Intelligenza artificiale

FONTE: Lapresse

Passo avanti del governo nel regolamentare l'Intelligenza artificiale. L'ultimo consiglio dei ministri ha approvato il disegno di legge che nasce innanzitutto al fine di "di supportare lo sviluppo di imprese operanti nei settori dell'intelligenza artificiale, della cyber sicurezza, del calcolo quantistico, delle telecomunicazioni e delle tecnologie per questa abilitanti, anche tramite la creazione di poli di trasferimento tecnologico e programmi di accelerazioni operanti nei medesimi settori, avvalendosi dell'operatività della società di gestione del risparmio di cui all'articolo 1, comma 116, della legge 30-12-2018" è autorizzata "fino all'ammontare complessivo di un miliardo di euro l'assunzione di partecipazione nel capitale di rischio direttamente o indirettamente" di "Pmi con elevato potenziale di sviluppo" aventi sede in Italia che "operano nelle tecnologie dell'intelligenza artificiale, della cybersicurezza e del calcolo quantistico per queste abilitanti, nonché nel settore delle comunicazioni con particolare riferimento al 5G e alle sue evoluzioni". Gli investimenti sono possibili grazie all'utilizzo delle risorse del Fondo di sostegno al venture capital. 

Intelligenza artificiale, ok del cdm al ddl: "Reclusione da 1 a 5 anni per chi altera immagini e video, fondo da 1 mld", niente modello spagnolo

Ad illustrare meglio il testo tocca ad Alessio Butti, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri per  l'innovazione tecnologica e la transizione digitale, nel corso della conferenza stampa a palazzo Chigi dopo il via libera in Cdm: "Desideriamo riconfermare come quello italiano sia il primo governo che, subito dopo l'approvazione dell'AI Act, legifera in materia di intelligenza artificiale, peraltro con uno strumento che è il disegno di legge e non il decreto legge, ancorché molti avessero ravvisato i requisiti di necessità e urgenza per trattare un tema così delicato, proprio perché il presidente del Consiglio desidera che vi sia un confronto serrato a livello parlamentare. "E' un testo molto atteso anche dai colleghi del G7 - ha quindi aggiunto -. All'ultima ministeriale di Verona e Trento molti dei quesiti erano sul contenuto di questo ddl. È un ddl che definisce senza equivoci chi elabora la strategia, quindi la presidenza del Consiglio, e che poi finisce anche nel Comitato interministeriale per la transizione digitale. Definisce chi monitora, chi vigila, chi notifica e anche chi notifica e sanziona". "Abbiamo pensato di non adottare il modello spagnolo - ha quindi concluso - noi abbiamo pensato a due autorità, Agid e Acn, due strutture che già ora sono dotate di profili e professionalità che consentono questo tipo di azione. Definisce anche una dotazione finanziaria: è previsto un investimento di circa un miliardo con la collaborazione di Cdp. Ci tengo a dire che è un ddl che definisce un sostegno anche allo sport e ai giovani, per quanto riguarda l'implementazione dell'intelligenza artificiale".

Il ministro Nordio: "Pene severe a chi diffonde e altera immagini o video senza consenso"

Prende la parola anche il ministro di Grazia e Giustizia, Carlo Nordio:"Ci troviamo di fronte a una vera evoluzione di cui non conosciamo gli esiti. Sappiamo che la tecnologia avanza più velocemente della legge ma noi cerchiamo di prevenirne le conseguenze. La tecnologia, come la IA non è né buona nè cattiva, è neutrale. Lo dico perché si è diffuso il pensiero che l'IA possa sostituire un domani l'attività giurisdizionale. Un primo intervento è quello dell'articolo 14: sistemi di IA sono usati esclusivamente per l'organizzazione e la semplificazione del lavoro giudiziario e la ricerca giurisprudenziale dottrinale. E' sempre riservata al magistrato la decisione sull'interpretazione della legge, sulla valutazione dei fatti e delle prove e sull'adozione di ogni provvedimento. Cerchiamo di coglierne l'opportunità ma senza condizionare il magistrato. Chi diffonde senza il consenso video o immagini alterate con la Ia, cagionando un danno ingiusto, è punito con la reclusione da 1 a 5 anni". 

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