05 Marzo 2024
Sergio Mattarella, fonte: Lapresse
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha ufficialmente promulgato il provvedimento che prevede l’istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sulla gestione dell’emergenza sanitaria causata dalla diffusione epidemica del virus SARS-CoV-2 e sulle misure adottate per prevenire e affrontare l’emergenza epidemiologica del Covid. La commissione d'inchiesta servirà quindi per capire se, durante il secondo governo guidato da Giuseppe Conte, sia stato fatto il possibile per gestire questa situazione. Mattarella ha poi emanato anche il discusso ddl Capitali.
Il disegno di legge che istituisce la commissione era stato approvato in seconda lettura dalla Camera il 14 febbraio, dopo che a novembre il Senato aveva apportato alcune modifiche al testo, approvato con un primo voto della Camera a luglio. Hanno votato a favore 132 deputati (tutta la maggioranza di centrodestra più Italia Viva), mentre i contrari sono stati 86 (il resto dei partiti di opposizione). C’è stato un astenuto.
Il testo prevede che la commissione sia composta da quindici senatori e quindici deputati, nominati in proporzione al numero dei componenti di tutti i gruppi parlamentari. La commissione dovrà valutare tra le altre cose l’efficacia e la prontezza delle misure adottate dal governo Conte II durante l’emergenza pandemica, l’accertamento dei motivi del mancato aggiornamento del piano pandemico nazionale, un documento che avrebbe dovuto dare indicazioni sulle misure di sicurezza da introdurre in caso di pandemia, e della mancata attivazione di quello redatto nel 2006: quello vigente al momento della dichiarazione dello stato di emergenza sanitaria internazionale da parte dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Il Capo dello Stato ha emanato anche il ddl ‘Interventi a sostegno della competitività dei capitali e delega al Governo per la riforma organica delle disposizioni in materia di mercati dei capitali recate dal testo unico di cui al decreto legislativo 24 febbraio 1998, n. 58, e delle disposizioni in materia di società di capitali contenute nel codice civile applicabili anche agli emittenti’, come si legge in una nota del sito del Quirinale. Nei giorni scorsi il provvedimento era stato criticato dall'ad di Generali, Donnet , il quale ha chiesto al Governo una revisione riguardante il punto sulla lista dei cda.
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