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PD Liguria, 31 dirigenti Dem locali scappano dalla "rossa Schlein" e abbracciano Calenda: "Con lei partito radicale"

Terremoto politico nel PD Liguria, dove 31 dirigenti locali hanno lasciato le fila Dem per passare con Calenda. A pesare, dicono, l'appiattimento sulla sinistra controriformista promosso da Schlein

08 Settembre 2023

PD Liguria, 31 dirigenti Dem locali scappano dalla "rossa Schlein" e abbracciano Calenda: "Con lei partito radicale"

Elly Schlein, fonte: LaPresse

Dopo quello, fortunatamente senza danni, ai Campi Flegrei, oggi, venerdì 8 settembre, un altro terremoto si abbatte sull'Italia, o almeno sulla sua politica. L'epicentro è la Liguria, i danni, circoscritti al Pd, in particolare alla sua leadership. Nella giornata odierna, infatti, 31 dirigenti Dem locali hanno annunciato l'abbandono del Nazareno a favore di Azione, di Carlo Calenda. Tra questi, due nomi importanti della cosa pubblica ligure: Cristina Lodi (la consigliera comunale di Genova famosa per essere stata alle ultime amministrative la destinataria del maggior numero di preferenze nella città della lanterna) e Pippo Rossetti, storico consigliere regionale Dem. Con loro, poi, altri 29 colleghi di vario livello.

31 dirigenti del PD ligure lasciano il partito per passare ad Azione: troppo radicale lo sbilanciamento a sinistra dell'era Schlein

Scrive Rossetti nel comunicato che sancisce il termine della sua, lunga, esperienza, tra le fila dei democratici: "Oggi si conclude la mia esperienza di dirigente del PD. Una scelta meditata, sofferta, ma ormai inevitabile. Dopo tanti anni di militanza constato che il tentativo di fare sintesi dei riformismi liberali, socialisti, popolari, comunisti si è esaurito. Si volevano mettere insieme famiglie politiche diverse, ma il processo si è bloccato da tempo e, dopo le scissioni, si è imboccata la direzione della polarizzazione a sinistra. Il successo alle primarie di Elly Schlein è l'esito di un percorso che via via si è sviluppato dentro e fuori il partito che da partito di Centro Sinistra si è trasformato in un partito senza il centro. Una radicalizzazione della posizione che considero legittima, che è profonda e che non condivido. Spesso il segretario nazionale ha caratterizzato l'identità del partito (Bersani, Renzi, Zingaretti), ora il cambiamento è strutturale e si è affermato con la modifica del Manifesto di Veltroni del 2007. Anche in Liguria, negli ultimi tre anni, a esclusione del Comune di Savona, il partito ha caratterizzato ogni sua scelta all'insegna della negazione dei processi riformisti e di governo degli anni precedenti, scegliendo alleanze e rappresentanti che hanno rigorosamente confermato questa direzione. Mi sento dunque in una casa diversa da quella che volevamo costruire e nel rispetto della comunità del partito, ma anche dei principi e dei valori che mi hanno spinto a impegnarmi nella pubblica amministrazione e in politica, ho dato le dimissioni dal Partito e dal Gruppo Consiliare del PD - Art. 1". 

Un evento a sorpresa, ma non inaspettato, in una forza politica dove le voci di scissioni, i brontolii, le critiche anonime a mezzo stampa, sembrano giorno dopo giorno farsi pane quotidiano. Solo pochi giorni prima dell'esodo ligure, Zingaretti veniva sentito dire a mezza bocca: "Con Schlein alle europee non facciamo manco il 17%". Nelle stesse ore in cui Rossetti diffondeva le proprie ragioni, Lodi, è facile immaginare in maniera coordinata, faceva lo stesso: "Entro a far parte della famiglia di Azione, dove il riformismo democratico è solidamente alla base di idee e programmi, certa che per tornare a governare sia necessario creare un’alleanza chiara, credibile e reale nella sostanza. Un’alleanza che abbia a cuore la soluzione dei problemi e non solo la distribuzione delle cariche istituzionali. Parlando della Liguria e della nostra amata Genova, abbiamo ancora tanto da fare, da ripensare, da immaginare, da sognare, sempre con l’obiettivo chiaro e primario di tornare al governo".

Da Roma, una delle prime voci che si alzano - non tanto per mettere una toppa, quello è un treno già passato, ma almeno per cercare di incanalare sotto un margine di controllo quanto successo ed evitare di assistere passivamente ad un effetto domino - è Lorenzo Guerini, ex Ministro della Difesa e voce molto ascoltata tra i Dem: "Sono molto dispiaciuto dell'uscita di Pippo Rossetti e Cristina Lodi dal Partito Democratico. Rispetto la loro scelta anche se non la condivido. Ma forse è il caso di interrogarci tutti, a partire da chi ha le più alte responsabilità nel partito, di fronte a queste e altre uscite. Al netto delle motivazioni personali, c'è un disagio che sarebbe sbagliato ignorare. Ne va dell'identità e del progetto del Pd, comunità plurale e inclusiva cui tutti teniamo". Un messaggio senza nomi e cognomi, e per questo chiaramente intuibile verso dove indirizzato.

Di seguito, l'elenco dei 31 dirigenti passati ad Azione

Michela Alessio (direzione provinciale PD, consigliera municipale) Manuel Aragundi (consigliere municipale) Dario Bagnasco (candidato lista PD) Maria Luisa Belgrano (direzione provinciale PD, già consigliere municipale) Carlo Berrino (assemblea regionale PD) Laura Boldi (candidata lista PD) Pasqualina Calisi (assemblea regionale PD, segreteria provinciale PD) Maria Luisa Centofanti (assemblea provinciale e regionale PD, già assessore municipio), Massimiliano Marotta (consigliere municipale) Monita De Ambrosi (candidata lista PD) Rita De Plano (assemblea provinciale PD) Fabio Ferrari (candidato lista PD) Nicola Fonsa (assemblea provinciale PD, candidato liste PD), Giovanni Inguglia (assemblea regionale PD, candidato lista PD) Paolo Insogna (candidato lista PD) Cristina Lodi (assemblea nazionale PD, consigliera comunale) Maria Antonietta Menchise (assemblea regionale) Antonio Marani (già assessore di Municipio) Fabrizio Maranini (direzione provinciale PD, candidato lista PD) Domenico Morabito (consigliere municipale) Aldo Moretti (assemblea regionale PD) Paolo Ottonello (ex sindaco di Masone) Paola Perfumo (consigliera municipale) Marco Pinna (già consigliere municipale) Antonio Revello (assemblea regionale PD, già assessore Camogli) Sergio Rossetti (consigliere regionale) Patricia Rossi Rodriguez (assemblea provinciale PD) Antonella Rossini (assemblea provinciale PD) Giovanni Sacco (candidato lista PD) Rinaldo Sironi (commissione di garanzia regionale PD) Michele Versace (consigliere municipale)

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