07 Settembre 2023
Giuliano Amato, fonte: imagoeconomica
Le parole di Giuliano Amato sulla strage di Ustica potrebbero rivelarsi un boomerang. La prossima settimana è in programma un vertice in Procura, a Roma per fare il punto sull'inchiesta, nella quale dovrebbero essere presenti l'ex premier e due consulenti. Amato, in un'intervista a Repubblica ha rivelato che è stato un caccia francese con un missile a far precipitare il 27 giugno del 1980 il Dc9 Itavia con a bordo 81 persone. L'indagine si stava avviando all'archiviazione, ma coi nuovi elementi non si può far finta di nulla.
Ed ecco così che sarà in programma un summit tra Amato, il titolare dell'inchiesta Erminio Amelio l’aggiunto dell’Antiterrorismo Michele Prestipino e il procuratore capo Francesco Lo Voi. All'incontro dovrebbero prendere parte anche due consulenti tecnici dell’inchiesta che in questi giorni hanno riaperto il dossier proprio come Amato: si tratta di Donato Firrao, ex preside di Ingegneria a Torino e Carlo Casarosa, un professore di Meccanica del volo, deus ex machina della tesi della “quasi collisione“ del Dc 9 con un jet militare.
Ad intervenire di recente è stata anche l’Associazione per la verità sul disastro aereo di Ustica, che sostiene come l'inabissamento del Dc9 sia opera di una bomba a bordo, puntando il dito contro il restauro del relitto dell’aereo. Comunque sia, il summit in procura con Amato avrà il compito di stabilire se ci saranno ulteriori margini di manovra sulla vicenda, per riuscire finalmente a conoscere la verità che le famiglie delle vittime chiedono. L'ex presidente della Consulta che in questi giorni è nuovamente tornato sul caso, fu già convocato come teste nel 2008.
In una conferenza stampa nella sede della stampa estera, Amato ha ribadito i suoi concetti, e spiegato che "non ho mai detto che stavo dando la verità su Ustica. Ho detto che portavo avanti l'ipotesi più ritenuta più credibile tra quelle formulate, specificando che non avevo la verità da offrire ma il mio scopo era provocare se possibile un avvicinamento alla verità. Al giovane presidente Macron, che aveva due anni all'epoca, mi rivolgo quindi da amico invitandolo a liberarci dalla questione Solenzara (base aerea in Corsica, ndr)".
Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.
Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Luca Greco - Reg. Trib. di Milano n°40 del 14/05/2020 - © 2025 - Il Giornale d'Italia