04 Agosto 2023
Una svolta significativa è in vista per la tassazione delle multinazionali straniere in Italia, poiché un ordine del giorno presentato dal Movimento 5 Stelle alla delega fiscale è stato approvato all'unanimità (solo 2 astenuti) dall'Aula della Camera. Secondo questo testo, le multinazionali saranno obbligate a pagare le tasse in Italia, un passo avanti importante verso una maggiore equità fiscale.
Il fulcro di questa iniziativa riguarda il riferimento ai ricavi anziché ai profitti quando si tratta di tassazione. La scelta di utilizzare i ricavi come base di calcolo fiscale deriva dalla difficoltà di accedere ai dati relativi ai profitti di queste grandi aziende, che spesso rendono noto l'utile a livello globale e non paese per paese. Ciò rende complicato per i singoli paesi riscuotere tasse adeguate, contribuendo così a una tassazione minima. Tuttavia, questa pratica, sebbene conforme alle regolamentazioni internazionali, è stata oggetto di critiche, poiché priva di trasparenza sulla suddivisione effettiva dei guadagni.
La tassazione basata sui ricavi può portare a distorsioni, poiché non riflette necessariamente la profittabilità reale dell'azienda. Questo fenomeno è particolarmente evidente nei casi eclatanti delle multinazionali del settore tecnologico, come i giganti di internet, che possono spostare i profitti verso giurisdizioni a bassa tassazione, noti come paradisi fiscali. Queste pratiche hanno un impatto significativo sul bilancio dell'Italia, con perdite di circa 28 miliardi di euro di imponibile e 7 miliardi di gettito ogni anno.
La lotta contro questa elusione fiscale è diventata una priorità per molti partiti politici. "Siamo molto soddisfatti che il governo abbia dato il suo parere favorevole a due ordini del giorno di +Europa", ha dichiarato il segretario di +Europa, Riccardo Magi, e il deputato di +Europa, Benedetto Della Vedova. I due ordini del giorno presentati da +Europa riguardano l'abolizione dell'Iva sulla ricerca scientifica e la promozione dell'equità generazionale.
Il primo ordine del giorno propone la restituzione o la riduzione dell'Iva pagata sull'acquisto di reagenti e apparecchiature destinate alla ricerca medico-scientifica, se acquistate da università, enti pubblici di ricerca, istituti di ricovero e cure a carattere scientifico e enti di ricerca privati senza finalità di lucro, in conformità alla normativa europea. Questa misura mira a sostenere e incentivare la ricerca scientifica in Italia.
Il secondo ordine del giorno, invece, chiede che l'interesse delle generazioni future venga tenuto sempre in considerazione quando si distribuiscono i carichi fiscali. Questo obiettivo vuole assicurarsi che le decisioni fiscali attuali non creino un debito eccessivo per le generazioni future.
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