20 Luglio 2023
Via libera del Senato al ddl del governo sulla regolamentazione del cibo sintetico. Il provvedimento, composto da 6 articoli, ha ottenuto un'ampia maggioranza di voti favorevoli, con 93 sì, 28 no e 33 astenuti. Esso vieta la produzione, la commercializzazione e l'importazione in Italia di alimenti e mangimi artificiali, ma permette la continuazione delle attività di ricerca nel settore.
La definizione di cibo sintetico riguarda gli alimenti, bevande e mangimi prodotti a partire da colture cellulari o tessuti derivanti da animali vertebrati. Lo scopo principale della legge è garantire il massimo livello di tutela della salute umana e degli interessi dei cittadini, oltre a preservare il patrimonio agroalimentare italiano, considerato strategico per l'interesse nazionale.
Il Ministro dell'Agricoltura e della Sovranità Alimentare, Francesco Lollobrigida, ha sottolineato l'importanza del provvedimento, affermando: “Siamo il primo Paese a vietare la commercializzazione, importazione e produzione di cibo sintetico. Un altro fondamentale passo nell’unica direzione che il governo Meloni conosce: quella dell’interesse nazionale. Avanti così, per l’Italia”
La Conferenza delle Regioni si è dichiarata contraria all'introduzione di cibi sintetici nel mercato italiano, sostenendo che ciò danneggerebbe l'eccellenza agroalimentare del paese. Il coordinatore della Commissione agricoltura della Conferenza delle Regioni, Federico Caner, ha spiegato che la Conferenza ha espresso un parere favorevole al divieto di produzione e commercializzazione di alimenti sintetici."Tutti gli aspetti della sicurezza alimentare del cibo devono essere in primo piano, dai rischi per allergie e tumori, ma anche quelli relativi all'etica e alla cultura del cibo e degli alimenti, che si collegano alla qualità agricola e industriale, alla difesa dell'ambiente e a proteggere e salvaguardare le biodiversità, e cioè i nostri prodotti e la ricchezza della nostra alimentazione" ha concluso Caner.
La violazione del divieto comporta pesanti sanzioni amministrative, con multe che vanno da un minimo di 10.000 euro fino al 10% del fatturato realizzato nell'ultimo esercizio chiuso prima dell'accertamento della violazione. Inoltre, è prevista la confisca del prodotto illecito. Le sanzioni sono estese anche a chiunque finanzi, promuova o faciliti in qualsiasi modo le condotte illegali. Altre sanzioni amministrative interdittive riguardano la possibilità di svolgere attività imprenditoriali e prevedono la chiusura dello stabilimento di produzione per un periodo di tre anni.
Tuttavia, non tutti sono entusiasti del ddl. Tra i critici del ddl c'è il segretario di Più Europa, Riccardo Magi, che ritiene sbagliata la posizione delle Regioni a favore del blocco della carne coltivata. Egli sostiene che l'introduzione di cibi prodotti con metodi innovativi non danneggerebbe il mercato dell'eccellenza degli alimenti Made in Italy, ma rappresenterebbe solo un allargamento dell'offerta. "Vanno a tagliare le gambe a enti di ricerca e a scienziati che studiano questi nuovi cibi. Poi non ci si lamenti della fuga dei giovani all'estero" ha aggiunto.
Nonostante le critiche, diverse associazioni di categoria hanno espresso soddisfazione per l'approvazione del ddl. Numerose di esse hanno sostenuto attivamente la legge, partecipando a una campagna lanciata dalla Coldiretti. Il presidente, Ettore Prandini, ha dichiarato che l'Italia, leader mondiale nella qualità e sicurezza alimentare, ha la responsabilità di essere un apripista nelle politiche di tutela della salute e dell'ambiente. La Coldiretti ha sostenuto l'importanza di differenziare i prodotti in laboratorio da quelli alimentari, considerandoli più simili a prodotti farmaceutici che a cibo.
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