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Von der Leyen bis, appoggio di convenienza di Fdi e opposizione della Lega rallentano le alleanze in Europa

Si dipana il gioco delle alleanze europee, con la proposta del PPE di rinominare Von der Leyen alla presidenza della Commissione che incontra una risposta tiepida da parte di FdI e la piena opposizione leghista

05 Luglio 2023

Von der Leyen bis, appoggio di convenienza di Fdi e opposizione della Lega rallentano le alleanze in Europa

fonte: imagoeconomica.it

Continuano ad ammassarsi motivi di frizione tra le varie forze coinvolte attorno alle prossime elezioni europee. Nonostante l’orizzonte sia ancora lontano, non passa giorno senza che nuove dichiarazioni o annunci non sollevino repliche stizzite da parte di qualcuno dei soggetti coinvolti. In Europa, certamente, ma con particolare colore a Roma, dove il tema del nuovo presidente della Commissione Ue si abbraccia con determinante intensità a quello delle future possibili alleanze dei gruppi dell’europarlamento.

Gli alleati europei di Salvini fanno discutere a Bruxelles le forze di maggioranza italiane

Le frizioni interne alla maggioranza di Governo sul tema non sono un segreto, con FdI e FI che cercano di scardinare lo storico blocco di maggioranza a Bruxelles per dare vita ad una nuova creatura a base PPE e Conservatori, mentre la Lega cerca di inserire a forza nel disegno anche Identità e Democrazia, il gruppo di cui fa parte con AfD e Rassemblement National, di Marine Le Pen.

Un no secco agli alleati di Salvini, non a Salvini, era arrivato nei giorni scorsi da Tajani, vice presidente del PPE, preoccupato di far saltare le trattative del suo gruppo con quello, comunque guardato in Europa con un minimo di apprensione, di Meloni. A fare eco al Ministro degli Esteri è il collega della Difesa, Crosetto, che a nome di FdI ha escluso oggi, mercoledì 5 luglio, qualsiasi possibile apertura alla partecipazione al progetto di alleanza con il PPE a AfD e Le Pen. Per quanto riguarda la Lega, invece, per Crosetto le porte sono aperte: “Ho sempre detto che la Lega è il partito che più mi ricorda la CSU tedesca”.

https://www.ilgiornaleditalia.it/news/politica/508113/europee-tajani-salvini-ppe-conservatori-le-pen-afd-carroccio-macron-centrodestra.html

Una disponibilità che, tuttavia, tutti gli attori in campo sanno bene rischi di incontrare orecchie sorde, non essendo accantonata dal progetto di alleanza del centro destra europeo l’idea di allargamento alla potenziale alleanza anche ai liberali di Macron, bestia nera del Carroccio. Difficile quindi, per Salvini, abbandonare i propri storici alleati europei per entrare in un’alleanza di cui buona parte sarebbe rappresentanza della sua nemesi parigina.

Altro discorso, agli occhi del leghista, una completa ristrutturazione del progetto, che escluda i liberali a favore di ID. Progetto, però, aborrito da chiunque nel PPE (e da molti dei Conservatori), a cui le ricadute che la questione potrebbe avere sulla maggioranza a Roma interessano, chiaramente, molto poco.

Anche senza Lega, la nomina di Von der Leyen apre faglie tra il PPE e Meloni

Si può quindi affermare che il progetto PPE-Conservatori-ID sia completamente naufragato (per non dire che non sia mai uscito dal porto), ma questo non significa che si possa dare per scontata la riuscita dell’alleanza PPE-Liberali-Conservatori.

https://www.ilgiornaleditalia.it/news/esteri/508577/germania-afd-sondaggi-secondo-partito-cdu-sindaco-estrema-destra.html

Soprattutto dal punto di vista del gruppo di Meloni, infatti, sono molti i rospi che si stanno ingoiando, pur continuando a venire percepiti come attori borderline della destra radicale nello spettro politico dell’europarlamento da parte di non pochi popolari. Di questi rospi, l’ultimo ha un nome ben preciso, Ursula Von der Leyen, ed un altrettanto preciso aggettivo, bis. In vista delle europee del 2024, infatti, il PPE avrebbe già deciso di ripresentare Von der Leyen come spitzenkandidat al ruolo di presidente della Commissione Europea. Un nome, quello della tedesca, che ha certamente un suo peso, ma che, soprattutto, ha una sua storia.

https://www.ilgiornaleditalia.it/news/esteri/508497/commissione-ue-von-der-leyen-ricandidata-ppe-weber.html

Una storia non spesso clemente nei confronti dei rapporti con i Conservatori in generale e con FdI in particolare. Se alleanza con il PPE dovrà essere, tuttavia, il gruppo di Meloni non potrà che appoggiare la candidata dei popolari, presentata, sembrerebbe, come conditio sine qua non per ogni possibile discussione attorno al tema della collaborazione inter-gruppi. Una questione, quella della rinomina dell’attuale presidente della Commissione, che increspa le acque sotto il vascello dell’alleanza in costruzione.

Per adesso, comunque, FdI fa orecchie da mercante. Dopo le aperture alla Lega, Crosetto non risparmia quelle a Von der Leyen. Il Ministro della Difesa parla di “rapporto positivo” con la donna, che con Meloni aveva avuto un incontro apparentemente toccante (a favore di telecamere) nei giorni dell’alluvione in Emilia Romagna, quando il presidente della Commissione aveva fatto visita al Premier e con lei sorvolato le aree allagate. Tuttavia non sfugge la storica ostilità di FdI verso la tedesca, per anni e anni additata come simbolo dell’autoritarismo burocratico europeo, estraneo ai valori sociali ed identitari su cui, è la linea del partito del Premier, l’Unione dovrebbe fondarsi.

I dubbi di Meloni su Von der Leyen

Arrivare ad appoggiare la sua candidatura potrebbe quindi essere un passo troppo lungo, probabilmente incomprensibile alla base elettorale del Premier. Questo giustificherebbe i motivi per cui, se apertura di Crosetto a Von der Leyen ci fu, è anche vero che fu apertura timida. Si ipotizza un ipotetico appoggio, un’ipotesi di compromesso che sarebbe comunque attuata dopo le elezioni, nel 2024, in un orizzonte temporale non lontanissimo, ma sufficiente perché qualcosa di nuovo accada a scompigliare le carte. Magari una candidatura alla guida della Nato che renda impossibile quella alla presidenza della Commissione.

https://www.ilgiornaleditalia.it/news/esteri/509000/nato-von-der-leyen-successione-stoltenberg-biden.html

Parola d’ordine per FdI, adesso, è prendere tempo: allontanare il momento della decisione univoca sulla Von der Leyen; curare i rapporti con la Lega (per cui, neanche a dirlo, l’ipotetico appoggio ad un Von der Leyen bis è considerato come l’ennesima pugnalata alle spalle al popolo del centro destra europeo), che comunque non sembrano al momento subire grandi ripercussioni nel campo della politica nazionale; rincuorare gli indecisi del PPE riguardo la moderazione e presentabilità dei Conservatori, scrollandosi di dosso quella fama di “barbari alle porte” con cui per molti anni si sono visti dipinti a Bruxelles.

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