11 Dicembre 2025
Pierpaolo Sileri, fonte: imagoeconomica
Anche l'ex viceministro della Salute Pierpaolo Sileri è stato audito in commissione d'inchiesta Covid. Un'audizione in cui di fatto, Sileri si tira fuori quando si tratta di discutere dei temi più importanti legati alla "pandemia" come il protocollo Tachiripina e vigile attesa. "Ignora" chi decise quel protocollo piuttosto degli antinfiammatori. Dopodiché, asserisce di essere stato perfino "minacciato" dall'ex capo di gabinetto di Speranza, Goffredo Zaccardi.
Nonostante il ruolo di primo piano, Sileri "ignora" di sapere chi decise il protocollo Tachipirina e vigile attesa. Un "non ricordo" che potrebbe rappresentare una possibile scusa. All'epoca del Covid era viceministro, un incarico di peso, e sicuramente dalla sua scrivania, così come da quella di Speranza, passavano tanti dei dossier di cui si discuteva all'epoca.
E proprio Speranza, anche se esternamente, è uno dei nomi tirati in ballo. L'ex ministro parla in audizione di presunte minacce da parte di Zaccardi, all'epoca capo di gabinetto dell'ex ministro. Le dichiarazioni di Sileri sono state commentate da FdI, ed in particolare dal senatore, presidente della commissione Sanità e Lavoro del Senato e componente della commissione Covid Francesco Zaffini: "In una fase tanto delicata l'unità d’intenti sarebbe essenziale, invece sono emersi velenosi retroscena sulle minacce che Goffredo Zaccardi, l’allora capo di gabinetto dell’ex ministro della Salute Roberto Speranza, destinò all’ex viceministro Pierpaolo Sileri. "Stai buono o tiro fuori i dossier che ho nel cassetto", avrebbe scritto Zaccardi a Sileri".
Zaffini crede alla tesi dell'ex viceministro e chiarisce che questo "non ha fatto appello dopo l'archiviazione della denuncia giudiziale nei confronti dello stesso Zaccardi per via delle scuse di quest'ultimo, ma la scelta personale di Sileri non assolve dalla gravità della circostanza e della responsabilità politica di chi ha nominato Zaccardi, ovvero l'allora ministro Speranza. Dunque il triste quadro che emerge durante la prima fase della pandemia è caratterizzato da litigi e colpi bassi tra chi, al Governo e al Ministero della Salute, decideva della vita degli italiani".
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