17 Giugno 2023
La Segretaria del PD Elly Schlein torna sui suoi passi e, dopo l’iniziale rifiuto, conferma con una telefonata a sorpresa una veloce apparizione alla manifestazione contro la precarietà organizzata dal Movimento 5 Stelle a Roma. Una scelta apparentemente atta a sottolineare unità in seno all’opposizione, ma che secondo diversi commentatori è in realtà stata presa per cercare di mettere un freno allo spostamento di referenzialità nel campo del sostegno ai diritti sociali dalla tradizionale sfera Dem agli, ormai completamente sdoganati a sinistra, grillini.
Gioco di sguardi tra le forze dell’opposizione. La Segretaria del PD Elly Schlein torna sui suoi passi e apre timidamente al Presidente del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte. Dopo gli iniziali rifiuti, infatti, la Dem alla fine cede e accetta di presenziare alla partenza del corteo di oggi, sabato 17 giugno, contro la precarietà organizzato dai grillini a Roma. La comunicazione del cambio di passo della ex vice governatrice dell’Emilia Romagna, arriva nel cuore della notte, quando la segretaria telefona all’improvviso “all’avvocato degli italiani”.
Un rapporto, quello tra i due leader dell’opposizione, che sembra vivere del piacere di restare sospeso. Aperture, chiusure, partecipazioni comuni ad eventi pubblici e stilettate a mezzo stampa continuano a segnare i due partiti, indecisi se muoversi verso l’affettuosa coesistenza o piuttosto lavorare allo stillicidio dell’altro, cercando, ciascuno nel nome delle proprie battaglie, di presentarsi come sola forza di resistenza alla solida coalizione di centrodestra. Tra le due opzioni, oggi sembra aver vinto la prima: per qualche giorno le testate giornalistiche potranno tornare a pubblicare foto di abbracci e sorrisi tra la Segretaria ed il Presidente.
Eppure, dietro alle foto di quegli abbracci e quei sorrisi, potrebbero invece nascondersi valutazioni del Nazareno ben poco affini con lo spirito di avvicinamento che vorrebbero trasmettere. Non sono un mistero i borbottii interni al Partito Democratico seguiti, e continuati, dopo la nomina della Segretaria. Fuori dagli ambienti dell’area più filo-Schlein, “i radicali di occupy-PD” per i critici, non sono in pochi a guardare con preoccupazione la linea che la, per adesso, principale forza di centrosinistra sta imboccando da qualche mese.
Tutti concordi nell’importanza dei diritti civili - nessun dubbio su questo al Nazareno (nonostante qualche mugugno delle fasce cattoliche del Partito quando si inizia a parlare di lgbtq e teoria gender) – a patto che il riconoscimento di tale importanza non si traduca nell’abbandono dell’attenzione nei confronti dei diritti sociali. Abbandono che, e questo sembrerebbe proprio essere lo stato delle cose da diverse settimane, darebbe vita ad un vuoto facilmente riempibile dalle proposte di altre forze politiche dell’opposizione. Leggasi Movimento 5 Stelle.
La partecipazione alla manifestazione contro la precarietà, ritengono diversi osservatori, più che un’occasione per dimostrare unità, presente o in divenire, tra i soggetti contrapposti alla maggioranza, potrebbe essere, almeno dal punto di vista Dem, occasione per non lasciare un argomento identitario per la sinistra, come è quello del lavoro, alla mercé dei grillini, passati da forza antisistema, populista ed irresponsabile a serio soggetto con cui interloquire. E, a quanto pare, da temere.
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