Mercoledì, 22 Ottobre 2025

Seguici su

"La libertà innanzi tutto e sopra tutto"
Benedetto Croce «Il Giornale d'Italia» (10 agosto 1943)

Invio armi Ucraina, sì al 6 decreto dalla Camera. No da M5S: "Oggi armi e domani truppe? Dite la verità: stiamo entrando in guerra"

Diventa legge il sesto decreto di aiuti in favore dell'Ucraina. Sono 215 i sì e 46 i no: la Lega si converte e votano contro solo M5s e Avs

24 Gennaio 2023

Invio armi Ucraina, sì al 6 decreto dalla Camera. No da M5S: "Oggi armi e domani truppe? Dite la verità: stiamo entrando in guerra"

Foto di 8089514 da Pixabay

È stato approvato alla Camera il sesto decreto d'aiuti in favore dell'Ucraina. La cessione da parte italiana di equipaggiamenti militari e armi è stata prorogata fino al 31 dicembre 2023 e gli invii saranno decretati solo dall'esecutivo.

Invio armi ucraina, approvato sesto decreto aiuti

Via libera ufficiale dalla Camera al decreto Ucraina che proroga al 31 dicembre 2023 l'invio da parte italiana di materiali militari, mezzi ed equipaggiamenti. Dall'inizio del conflitto con la Russia nel febbraio del 2022 questo è il sesto pacchetto d'aiuti che diventa legge. 

Il decreto ha ottenuto molto consenso: a favore sono 215, i contrari 46. Laura Boldrini, esponente del Pd, Nico Stumpo e Arturo Scotto, Articolo 1, si sono astenuti. Pd e Terzo Polo, le forze dell'opposizione, hanno sostenuto il decreto. Anche la Lega, nonostante le critiche mosse a Palazzo Madama, si è allineata al volere del governo. A votare contro il provvedimento sono stati il M5s e l'Alleanza Verdi Sinistra

Nino Minardo, il presidente della commissione Difesa della Camera, ha sottolineato quali siano gli obiettivi di questo decreto-legge. "Non siamo guerrafondai come qualcuno ha urlato in aula, stiamo aiutando il popolo ucraino a difendere la propria integrità territoriale e i valori di democrazia e libertà che sono l'architrave dell'occidente", dice. 

Spiega anche perché non si deve vedere un paradosso nell'invio delle armi come mezzo di pace: "La pace che alcuni hanno invocato in parlamento non esiste senza la sopravvivenza dell'Ucraina. Senza giustizia e libertà per l'Ucraina non c'è nessuna pace, c'è solo una misera resa che sarà anche quella di tutte le democrazie libere".

M5S contro invio armi all'Ucraina: "Oggi armi e domani truppe?"

I pentastellati sono coloro che si sono schierati più ferocemente contro l'attuazione di questo decreto. Il capogruppo Marco Pellegrini tuona: "Oggi armi e domani truppe?". Poi prosegue: "Ma veramente pensate si possa battere militarmente la Russia? La logica del supporto militare a oltranza, portata alle sue estreme conseguenze, potrebbe condurci presto a non parlare più di invio armi, ma di invio di truppe, quindi a un coinvolgimento diretto della Nato. Cosa faremo quando Zelensky ci chiederà non più solo armi ma anche uomini?".

Non accetta il discorso di Minardo e incalza: "Ipocrita chi parla di pace e, nello stesso momento, sposa la via dell'escalation militare. Dite la verità ai cittadini: l'Italia e l'Europa stanno entrando in guerra. Abbiate il coraggio di dirlo, non nascondetevi dietro a un dito."

In più quelli del Movimento battono su un altro chiodo: la bocciatura dell'emendamento, identico a quello di Avs, che proponeva per ogni singola autorizzazione concernente l'invio di armi, comunicazioni preventive del governo alle Camere e la votazione di uno specifico atto di indirizzo.

Nicola Fratoianni, segretario nazionale di Sinistra Italiana e deputato dell'Alleanza Verdi-Sinistra, rimbrotta: "Fino al 31 dicembre 2023 il governo è autorizzato a inviare armi e lo fa con decreti che non passano dall'Aula. Noi chiedevamo semplicemente che ogni volta che il governo decide di inviare armi passi per il Parlamento. Pura democrazia parlamentare, bocciata."

Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.

Commenti Scrivi e lascia un commento

Condividi le tue opinioni su Il Giornale d'Italia

Caratteri rimanenti: 400

Articoli Recenti

x