17 Novembre 2022
Premesso che non sono un costituzionalista e dunque le mie riflessioni, aperte come sempre a un dibattito civile con chi voglia confutarle o correggerle, sono “solo” il frutto del pensiero di un cittadino che paga le tasse, rispetta le leggi e non dormiva a Educazione Civica, alle scuole medie.
Dopo l’ultimo omissis del Presidente della Repubblica mi sento di mettere in fila tutte le contraddizioni che hanno bussato a quella parte del cervello che mi segnala i cortocircuiti logici.
Ma prima di tornare indietro nel tempo, per offrire una prospettiva cronologica, mi spiego su quell’omissis che naturalmente, come sempre accade quando si parla di politica, ha un valore di contenuto e uno di forma.
Tre giorni or sono, mentre il Primo Ministro Giorgia Meloni volava a Bali a rappresentarci tutti noi di fronte al mondo e a fare ciò che il suo ruolo istituzionale richiede, è stata lanciata urbi et orbi la notizia che il nostro Presidente avrebbe parlato al telefono con Monsieur Macron per rappezzare quello che la vulgata anti-italiana ha definito un “insopportabile affronto politico e diplomatico nei confronti della Francia”, “La dimostrazione del fallimento del Governo”, e chi più ne ha più ne metta. Poi, subito dopo, e giustamente!, si sono spesi fiumi di inchiostro per stabilire se ad alzare la cornetta per primo fosse stato il nostro presidente o il loro. Bene; anzi no, male!
Perché male? Mi si segua per una manciata di secondi in un percorso di logica di base.
Innanzitutto, il Presidente della Repubblica Italiana non è il parigrado del suo “omo-titolato” d’oltralpe perché riveste un ruolo di molto più alto e autorevole di quest’ultimo che guida la sua nazione per 4 anni con un’investitura politica mentre il nostro ha il preciso mandato di tenersi fuori dalle beghe di partito e dalla normale gestione della Macchina dello Stato. La Costituente (1946), che dava nuove regole a una Repubblica neonata, ha immaginato il Presidente come un Re Senza Sangue Blu ma dal Nobillimo Rigore Etico, eletto dal Parlamento fra gli statisti e le personalità di maggior spicco di tutta la Nazione, SUPER PARTES, e gli ha conferito un mandato di 7 anni perché riteneva, giustamente!, che il Potere dia alla testa e vada limitato nel tempo. La prova provata della necessaria e imperativa neutralità di questa figura sta nel fatto che durante le chiamate per l’elezione del medesimo non sono state rare le occasioni in cui furono proposti i nomi di uomini o donne che, pur all'altezza del ruolo, non erano mai stati eletti a un seggio in vita loro.
Dopo 45 anni sotto all’ala di Vittorio Emanuele III (che pure aveva un mandato assai simile a quello del Nostro attuale Presidente ma che, come sappiamo, lo tradì molte volte, dal ’22 in poi) i Costituenti immaginavano una figura quasi mitica, giustamente a-politica, niente affatto diversa da quella che riveste il Re in Inghilterra.
Ordunque, abbiamo mai sentito dire che Elisabetta II, in più di settant’anni di regno e di incontri settimanali con una quindicina di primi ministri, abbia mai alzato il telefono per dirimere una questione con Mitterand, o Giscard d’Estaign, o Angela Merkel? E’ possibile che lo abbia consigliato a chi di dovere (chi lo sa?), ma non avrebbe mai osato tralignare il suo ruolo che non è operativo ma rappresentativo.
Ora, io dico: a chi importa chi abbia chiamato chi per primo? E procedo affermando che non trovo nemmeno interessante sapere se quella telefonata abbia avuto luogo o meno giacché se era una telefonata fra amici non ci riguardava ma se è stata, invece, un’azione politica, mi pare un gesto clamorosamente irrituale, un atto fuori protocollo oltre che un gesto davvero privo di grazia e di amore per quell’Unità Nazionale la cui preservazione dovrebbe essere uno dei precipui scopi della presenza di un inquilino al Colle.
Ma insomma, il bon ton è pressoché in via d’estinzione, specialmente quello istituzionale.
Perché è pleonastico affermare che da Mattarella ci aspettiamo acqua sul fuoco delle Fatue Vanità Egoiche alimentato dalla Tipografia Mainstream (parlare di Stampa e Informazione è diventato arduo); da Mattarella ci aspettiamo bombe d'acqua sul fuoco e non colpi di mantice e Diavolina da barbecue, soprattutto perché la società è agitata e la sopracitata Tipografia, aspramente anti-governativa dal 26 settembre, ha deciso di esasperare le divisioni alterando spessissimo, ad arte, la realtà e alimentando, quasi quotidianamente, la narrazione di una nuova emergenza. Essa, che ci posiziona al 77esimo posto nella graduatoria dei paesi per libertà di stampa, ha fatto il passo decisivo verso la pura narrativa durante il Covid, rompendo definitivamente gli argini della deontologia. Ma hanno ragione, suvvia: se i medici hanno usato il giuramento d'Ippocrate per nettarsi il naso, dal febbraio del '20, perché non loro? Il progetto è chiaro: la Tipografia getta bombe a mano nel mezzo del tavolone di Palazzo Chigi per impedire i Lavori di straordinaria amministrazione cui non si è mai dedicata la sedicente “sinistra”. Insomma, è una “stampa” di guastatori la nostra: non conta l’obiettivo comune del benessere degli italiani così prostrati da anni di malgoverno, per la Tipografia Mainstream: accende nuovi focolai ogni giorno alimentando uno story-telling in stile “Mamma li turchi! Si salvi chi può! Con questi barbari siamo rovinati!”. Oltretutto un’immagine dell’Italia divisa in mille fazioni di certo non aiuta l’Italia stessa a occupare il posto che le è dovuto in Europa e che le spetta per molte ragioni storiche ed economiche e culturali e finanziarie.
Quindi, dal mio punto di vista, il Colle avrebbe dovuto negare fermamente la notizia della telefonata e ricordare a chiunque che non è suo compito ricucire alcunché e che quest’atmosfera, alimentata da continui bollettini politici partigianamente catastrofici, non gli garba affatto, magari richiamando ciascuno al Bene Superiore della Nazione.
Ma perché ciò non è accaduto? Io, da par mio, non sono stupito.
Il Signor Presidente della Repubblica, così come il suo predecessore Presidente Emerito Napolitano, ha mostrato in varie occasioni di non essere poi così distante dagli errori che furono di Vittorio Emanuele III: entrambi, chiamati dalla Storia a essere come il sole, che scalda/tutti/belli/e/brutti, entrambi hanno mancato in varie occasioni di ricordare quale fosse il loro mandato storico, a mio giudizio personale.
Di Vittorio Emanuele di Savoia parleremo in un altro momento, forse, ma di Mattarella voglio ricordare oggi tre momenti fondamentali per la Nazione che lo hanno visto schierarsi in modo parziale e irriguardoso dei Diritti Fondamentali di milioni di cittadini italiani:
- La mancata azione di vero e radicale rinnovamento del C.S.M., Istituto che presiede e che è stato oggetto del più clamoroso sputtanamento millenario quando ne è emersa la plateale corruzione; eh sì', accidenti!, perché se un magistrato giudica dalla prospettiva di una particolare corrente, va da sé che la legge NON sia uguale per tutti, anzi! Viene da chiedersi, se Mattarella sente di voler ancora essere Uomo di Azione, perché abbia accettato un secondo mandato di neutralità quasi inattiva e sia rimasto immobile, invece, nell’unico momento in cui il suo compito era quello di agire.
- Le molte, troppe firme sugli orribili atti liberticidi passati sotto l’acronimo di D.P.C.M.. Nell’ordine: siamo stati confinati agli arresti domiciliari, dunque reclusi, senza nemmeno la soddisfazione di aver prima preso a schiaffi uno che ci stava sulle palle da anni; siamo stati prima marchiati e poi discriminati dall’introduzione di un lasciapassare assurdo legato a obblighi vaccinali a dir poco incongruenti, scientificamente opinabile dal primo giorno, sempre con la complicità della Tipografia Mainstream, carta e tv, che ha montato un caso senza atti d’accusa né prove inconfutabili a danno di 60 milioni di Italiani; molti di quegli italiani, che avevano diritto di essere garantiti da una figura che si pretende proprio di Garanzia, oltre alla libertà hanno poi perso lavoro e stipendio, finendo sul lastrico.
- Le mancate scuse, a canali unificati, tre settimane fa (ricordate le stupefacenti dichiarazioni Pfizer?), quando è emerso che aveva firmato dei dispositivi da Stato Totalitario alla cieca, senza aver valutato né la pluralità di opinioni scientifiche né le ripercussioni sull’Unità Nazionale.
Ordunque, detto e premesso che uno dei primi Regi Decreti di Vittorio Emanuele III, a Italia parzialmente liberata, fu l’abrogazione delle Leggi Razziali (il 20 gennaio del 1944) e che questo, giustamente, non lo salvò dall’abdicazione e dall’Esilio che meritava per aver abbandonato molte migliaia di suoi sudditi in balia di un Governo di Assassini, ci paiono legittime 3 domande. La prima: cosa aspetta, il nostro Re Senza Sangue Blu, a compiere il gesto almeno parzialmente riparatore di scusarsi per quelle firme? La seconda: perché si alza la mattina da Presidente della Repubblica e poi agisce da Primo Ministro usando il telefono a sproposito? La terza, che è radicale ma non priva di un fondamento filosofico molto più che rispettabile: che differenza c’è, alla fine, fra questi Presidenti e il Savoia se poi, come lui, vengono ripetutamente meno al loro Sacro Mandato di Padri Putativi, seppur pro tempore, ti tutti gli italiani?
Di nuovo, per l’ ennesima volta dall’investitura, la vera Signora della situazione è il Primo Ministro Meloni che, pur legittimata a essere molto più che stizzita dall’invasione di campo, ha taciuto. Che sia perché è una femmina? Non lo crediamo. La mia ipotesi è la seguente: chi abbia dibattuto nell’agone politico per trent’anni dall’opposizione ha forse una visione meno padronale della Res Publica e non vuole tralignare, per il bene delle Istituzioni (che sopravvivranno a Mattarella e a lei stessa) e della Nazione.
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Commenti all'articolo
alelepri55
17 Novembre 2022 - 16:24
Bravi. Sono pienamente d'accordo con voi. Matatrella e Napolitano sono stati e sono dei pessimi presidenti. Riguardi ai vaccicini vorrei far notare che noi italiani residenti all'estero, vaccinati con vaccini cinesi o russi, non approvati dalla UE, non certo scelti da noi. Siamo stati discriminati daglia ltri italiani vaccinati invece con vaccini approvati. Ci hanno negato il green pass.
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