04 Ottobre 2022
Nel suo primo intervento dopo le elezioni, il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, si è schierato contro la flat tax e la riforma delle pensioni, cardini del programma di centrodestra. Bonomi, dalla platea dell’assemblea degli industriali di Varese, ha bocciato le ipotesi di “immaginifiche flat tax e misure di prepensionamento, perché “non possiamo permettercelo. Non si possono ammettere follie per evitare l'incontrollata crescita di debito e deficit”.
Confindustria ha precisato che “non tifa né per una parte e nemmeno per l’altra”. E ha esortato la politica nella formazione del nuovo governo “nei tempi più rapidi possibili, con ministri autorevoli, competenti e inappuntabili”. Sulla bocciatura ai due cavalli di battaglia della campagna elettorale del centrodestra, flat tax e riforma pensionistica, Bonomi ha spiegato che Confindustria non vuole “negare ai partiti di perseguire le promesse elettorali, ma attualmente energia e finanza pubblica sono due fronti di emergenza che non possono ammettere follie. Sono in gioco migliaia di posti di lavoro, persone e famiglie”. Attesa, ora, perché Confindustria chieda l’abolizione del reddito di cittadinanza.
L’intervento del numero uno degli industriali ha provocato la reazione del centrodestra. “Il programma del centrodestra sulla flat tax è ben preciso”, ha sottolineato il senatore di Fratelli d’Italia, Giovanbattista Fazzolari. “Noi prevediamo, così come faremo, una flat tax sul reddito incrementale e di portare a 100mila la flat tax per gli autonomi dalle attuali 65mila. Questo è quello che c'è scritto nel programma, non c'è scritto di più e sicuramente con la prima legge di bilancio non ci sarà di più”. “Non fare la flat tax e tenersi la Fornero? No, grazie”, è intervenuto Claudio Borghi dal fronte della Lega. “Prima ancora della partenza del prossimo governo già “arrivano gli inviti a non fare quello per cui i cittadini ci hanno votato”. Il Pd, invece, ha plaudito all’intervento di Bonomi. “In campagna elettorale sono emerse tre ipotesi diverse di flat tax, tra Salvini, Meloni e Berlusconi”, hanno riferito fonti del Nazareno. “È evidente che era solo una bandierina inapplicabile in questa fase di emergenza economica, e anche incostituzionale perché sovverte i princìpi di progressività fiscale”.
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