12 Settembre 2022
Il reddito di cittadinanza è sempre al centro della campagna elettorale. Matteo Salvini nella giornata di ieri aveva spiegato che il sussidio andrebbe "lasciato a chi non può lavorare, minorenni, pensionati e disabili, ma se invece ti rifiuti di lavorare non prendi neanche un centesimo". Mentre oggi ad Agorà replica: "La proposta di quota 41 costa per il 2023 secondo le stime della Cgil, quindi non mie, 1 miliardo e 300milioni. Se consideriamo che solo il reddito di cittadinanza ne costa 9, sistemando il reddito di cittadinanza e togliendolo ai furbetti che ne stanno approfittando, ce ne paghi due di quota 41".
Quindi Salvini continua: "Diritto alla pensione, diritto al lavoro per i giovani, diritto al reddito di cittadinanza per chi non può lavorare ma se rifiuti offerte di lavoro non puoi continuare a percepire denaro pubblico". "Quando dico di cancellare la legge Fornero e scegliere quota 100 o 41 significa dare la possibilità di scegliere". E poi: "Quota 41 dal primo gennaio significa che se lavori da 41 anni hai diritto di lasciare il posto a un giovane, che sei libero di farlo. Che milioni di lavoratrici e lavoratori possono scegliere".
Capitolo flat tax, il leghista incalza: "La flat tax, tassa al 15%, stamattina funziona per 2 milioni di partite Iva. Il nostro ragionamento è che siccome funziona la estendiamo ai lavoratori autonomi alzando il tetto dei 65mila a 100mila euro". "In prospettiva nei 5 anni si può estendere anche ai lavoratori dipendenti. Abbiamo messo un tetto al reddito lordo delle famiglie con due stipendi o pensioni a 70mila euro lordi all'anno. E' l'unico modo di incentivare la gente a lavorare e pagare le tasse. Noi vorremmo estendere questo trattamento di favore anche ai dipendenti o ai pensionati", aggiunge Salvini.
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