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Elezioni 2022, Berlusconi: "Flat tax al 23% è la rivoluzione copernicana del fisco"

Silvio Berlusconi, leader di Forza Italia spiega perché nelle Elezioni 2022 gli italiani dovrebbero scegliere lui: "La flat tax è una rivoluzione copernicana del fisco"

31 Agosto 2022

Il leader di forza Italia, intervistato da Il Corriere della Sera, non si dice amico di Putin, condanna la guerra e si augura che quest'ultima finisca presto e poi spiega i benefici di una flat tax al 23%: "Riduce l'evasione, aumenta il gettito fiscale. È una rivoluzione copernicana del fisco".

Elezioni 2022, Berlusconi: "Flat tax al 23%è rivoluzione copernicana"

 Silvio Berlusconi parla del suo programma elettorale direttamente al Corriere della Sera che pone già il primo quesito, vale a dire: " non è che le promesse della campagna elettorale sono irrealizzabili" vista l'attuale situazione economica il caro bollette e del caro energia?
Ma si tratta di un commento che "non piace affatto" a Silvio Berlusconi poiché "non è basato sul confronto". Si tratterebbe della "denigrazione dell'avversario" politico, Silvio Berlusconi, il leader di Forza Italia invece vuole sforzarsi di discutere di tutte le cose che intende "realmente realizzare" una volta che il centro-destra sarà salito al governo.

E tra le proposte del leader di Forza Italia c'è "sicuramente la flat tax al 23%". Si tratta di un tema caro alla destra italiana, una riforma fiscale, presentata come "rivoluzione copernicana del fisco" per Silvio Berlusconi. Un taglio alle tasse che creerebbe benessere per tutti e diminuirebbe l'evasione fiscale.

Su questo niente da dire, ha indubbiamente ragione Silvio Berlusconi gli danno ragione anche le statistiche e le ricerche economiche fatte in questi anni.
Non si dice geloso di Giorgia Meloni ma desideroso di realizzare il progetto liberale, cristiano e garantista nonché europeista e atlantista.

Un chiaro messaggio del Partito Popolare Europeo è rappresentato da Forza Italia per il belpaese che incarna perfettamente la visione le scelte della politica estera portata avanti dal precedente governo fino a questo momento. Silvio Berlusconi ammette che sulla Russia la visione non si dissocia da quella di Bruxelles. Anzi l'indipendenza del gas russo ha riaperto dai vecchi temi della Destra, ad esempio il nucleare è pulito, il nuovo impulso alle energie rinnovabili nonché il potenziamento di rigassificatori.
 

Elezioni 2022, Berlusconi: "Forza Italia vuole riduzione del gas russo come nel 2011"

Ma quando gli va fatto notare che lui non ha certamente diversificato quando era il governo, Berlusconi invece dice che con il suo governo del 2011 il gas russo era ridotto al 19.9%, ma solo con Letta nel 2014 è salito al 45,3%.

Una puntualizzazione fatta nell'intervista sul Corriere della Sera che però non tiene conto del deficit di petrolio che l'Italia ha ottenuto dopo aver appoggiato la guerra in Libia, che ha privilegiato soltanto la Francia.

Poi Berlusconi ricorda di quando nel 2002 a Pratica di Mare ottenne la firma congiunta di Bush e Putin sull'accordo Nato - Russia. Ma sull'invasione dell'Ucraina si dice deluso: "Non ho nessun titolo per giudicare vicende che riguardano altri, ma mi sembra che questi presunti rapporti, semplicemente, non esistano. Ho già detto più volte che sono deluso per quel che è successo in Ucraina. La guerra è la cosa più folle che esista. Speriamo che finisca presto perché le conseguenze umanitarie, economiche e geopolitiche sono molto gravi per tutti, Russia compresa"

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