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Elezioni politiche 2022, Mauro D’attis (Forza Italia): “La guerra c’entra con le bollette ma non dobbiamo dimenticarci delle speculazioni azionarie”

Il parlamentare azzurro disquisisce con Il Giornale d’Italia di rilancio economico, guerra, energia e degli esclusi “eccellenti” dalle liste di Forza Italia

12 Settembre 2022

Mauro D'attis

Classe ’73, laureato in Economia Bancaria, Mauro D’Attis inizia giovanissimo il percorso politico a Brindisi, la sua città. Qui, è consigliere comunale e vice sindaco della Giunta Mennitti. Da sempre, indossa la maglietta di Forza Italia ed in questa legislatura è stato il primo firmatario della proposta di legge per la lotta all’Hiv, all’Aids e all’Hpv. Per citare qualcuno dei suoi “cavalli di battaglia”, è stato promotore e sostenitore del Contratto Istituzionale di Sviluppo di Brindisi-Lecce, che porterà circa 200 milioni di euro in tutti i Comuni della costa adriatica delle due province. Inoltre, ha lavorato e continua a farlo per il potenziamento infrastrutturale del porto di Brindisi, come la vasca di Colmata che verrà realizzata da un commissario straordinario.

Che emozione si prova ad essere ricandidato per il bene della propria nazione?

«Durante questa legislatura ho dormito pochissimo, ho messo da parte i miei affetti, ho avuto una vita ‘strapazzata’, ma ogni sera sono andato a letto pensando di aver fatto il mio dovere. Bene o male, lo diranno gli elettori, ma sentire di aver dato il massimo che potevo, senza risparmiarmi, mi dà una grande serenità. Oggi, questa ricandidatura la vivo con serenità, con gratitudine e con orgoglio. Rappresentare gli italiani è una grande emozione, ma è soprattutto un’enorme responsabilità.»

 

Forza Italia è in forte ascesa nei sondaggi. La discesa in campo di Silvio Berlusconi c’entra qualcosa?

«Non è che c’entra ‘vagamente’ qualcosa, è la ragione precisa della nostra ascesa. Berlusconi è il più grande leader da oltre vent'anni e la sua presenza in campo è un valore extra-ordinario. Gli italiani lo amano, oggi come ieri. Noi di Forza Italia siamo fortunati ad avere un presidente unico come lui e lo dico senza piaggeria, è la verità e lo dice la storia.»

 

Quali sono i suoi temi cardine in questa campagna elettorale?

«Questa è una campagna elettorale che vedrà la vittoria, secondo me, di chi è più capace e ha più carte in regola per offrire alle persone la speranza. La speranza in un rilancio economico reale, la speranza di pace internazionale e di una linea in politica estera che sia moderata e lungimirante. E la coalizione di centrodestra è l’unica a poter dare serenità e sicurezza ai cittadini. I temi sono noti: economia, occupazione, tasse, indipendenza energetica, sostegno alle famiglie. Forza Italia ha un programma preciso.»

 

In quale collegio si candiderà?

«In quello di Brindisi, la mia città e la mia terra. Non potevo immaginare di farlo altrove, è una questione identitaria per me che ho cercato, in questi anni, di essere degno interprete delle esigenze, delle prospettive e delle preoccupazioni dei miei concittadini.»

 

Economia nazionale e situazione russa, tra guerra di bombe e rincaro bollette. La sua posizione e come pensate di risolvere. 

«La guerra c’entra con le bollette, ma non dobbiamo dimenticarci delle speculazioni azionarie: erano già aumentate prima dell’esplosione del conflitto. L’Italia sta pagando il prezzo dei ‘no’ a prescindere tanto cari alla sinistra: se oggi siamo dipendenti dagli altri Paesi sotto il profilo energetico, è perché qualcuno ha detto sempre e solo ‘no’ ad ogni intervento che avrebbe dato all’Italia decisamente un’altra prospettiva. Noi siamo per le rinnovabili, per il nucleare di nuova generazione e per ogni forma - sempre sostenibile per l’ambiente e per il paesaggio - che possa condurci all’indipendenza. Era la nostra posizione ieri e lo è ancor più oggi.»

 

Esclusi quali Simone Baldelli o Andrea Ruggieri troveranno di nuovo spazio in futuro?

«Credo e spero di sì. Forza Italia è una grande famiglia e spero che possano dare anche in futuro il loro contributo di qualità e competenza.»

 

Toni moderati come i vostri come possono coincidere con il pensiero di Salvini e Meloni nel lungo termine?

«Ne sono certo. Una coalizione è l’unione di anime affini ma non uguali, è una sintesi in cui ognuno inserisce il proprio dna e nel centrodestra c’è un grande equilibrio. Le differenze per noi saranno un valore, non un problema.»

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