26 Agosto 2022
Passiamo al programma elettorale di Fratelli d'Italia. Il centrodestra compatto ha trovato la quadra in pochi incontri riguardo i temi da affrontare in campagna elettorale e portare poi al governo, non c'è dubbio. Ma se c'è una cosa che stona nei punti programmatici della Meloni è che l'ambiente, definito una "priorità" nello stesso programma, è solamente al dodicesimo posto. Sotto ben altri 11 punti del programma, evidentemente più importanti di un argomento definito "priorità".
Sono diversi i punti del quale si compone l'argomento ambiente: primo fra tutti "rispettare e aggiornare gli impegni internazionali assunti dall’Italia per contrastare i cambiamenti climatici". E poi: "definizione ed attuazione del piano strategico nazionale di economia circolare in grado di ridurre il consumo delle risorse naturali, aumentare il livello qualitativo e quantitativo del riciclo dei rifiuti, ridurre i conferimenti in discarica, trasformare il rifiuto in energia rinnovabile attraverso la realizzazione di impianti innovativi e sostenibili".
Ma si potrebbe andare avanti all'infinito visto che sono ben 8. Sicuramente tanti e ben studiati ma un partito che definisce l'ambiente una priorità, dovrebbe quantomeno parlare più chiaramente alla gente cosa vuole fare. O più probabilmente non inserirlo solo al dodicesimo punto del programma. Nessuno chiede alla Meloni di fare come Angelo Bonelli dei Verdi che va in giro con la macchina ecologica.
Nel programma c'è anche un "piano straordinario per la tutela e la salvaguardia della qualità delle acque marittime e interne ed efficientamento delle reti idriche per limitare il fenomeno della dispersione delle acque". Meloni ha già fatto chiarezza: no ambientalismo "alla Greta Thunberg", sì l'"ecologismo conservatore". La leader è lontana anni luce dai temi della giovane ambientalista svedese. Nel suo famoso comizio in Spagna ha parlato anche di questo, del "fondamentalismo climatico del Green Deal".
Un'ideologia quella di Greta Thunberg che "ci porterà a perdere migliaia di aziende e milioni di posti di lavoro in Europa. Ci hanno raccontato in questi anni che non c’è alternativa all’ideologia ecologista, che ci farà vivere in un mondo più pulito. Ma si sono sbagliati o ci hanno mentito. Perché ora ci accorgiamo che la nostra dipendenza energetica è drammatica e che la transizione all’elettrico senza controllare la materia prima ci renderà ancora più dipendenti dalla Cina di quanto lo siamo dalla Russia". Idee chiare, basterebbe renderli tali anche nel programma.
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