10 Luglio 2022
Fonte: Imagoeconomica
Il Movimento 5 stelle sarebbe tentato di provare a far cadere il Governo targato Mario Draghi. "Tranquilli, io vado avanti... Non mi piego", ha detto il leader grillino Giuseppe Conte, una volta sceso dal palco di DigiThon a Bisceglie. Si era rivolto a un ragazzo che gli aveva urlato: "Non mollare, presidente!". Le parole dell'ex Premier pentastellato sono indicative del suo stato d'animo dopo il faccia a faccia con Mario Draghi e alla vigilia dell’Aventino parlamentare. Appena 3 giorni fa i parlamentari del Movimento hanno votato la fiducia sul decreto Aiuti ma nella giornata di lunedì 11 luglio si asterranno. Tuttavia, per il regolamento del Senato, l’astensione equivale al voto contrario. Per questo motivo nella giornata di giovedì 14 luglio i senatori potrebbero disertare l’Aula.
Conte è circondato. O meglio, l'ex premier ha la sensazione - come fa notare il Corriere della Sera - di essere circondato. "C’è un pezzo di mondo economico e culturale che punta alla melassa e vuole far saltare l’alleanza progressista", è l’allarme che Conte ha condiviso con alcuni esponenti di spicco del Pd. Tuttavia, in questo momento, il problema principale di Conte e dei suoi adepti è Luigi Di Maio, uscito dal Movimento per fondare un suo partito "Insieme per il futuro". Il ministro degli Esteri, secondo i contiani, avrebbe proprio lo scopo di rendere ininfluente il M5S.
"Insieme per il Futuro ha chiaramente detto che la loro volontà era rendere il M5S ininfluente — afferma tra l'altro Stefano Patuanelli —. Con la loro scissione ci sono riusciti a livello numerico. Ora non capisco perché la nostra eventuale uscita dal governo venga vista come un Papeete 2". "La maggioranza è solida anche senza di noi. Per il M5S il governo non è un poltronificio a vantaggio degli amici, per altri non lo so", ha continuato il Ministro dell'Agricoltura pentastellato.
In queste ore, i grillini rimasti con Conte stanno provando infatti a far passare l'idea che un eventuale strappo non voglia dire far cadere il governo. Inoltre, secondo loro, questo non significa nemmeno rompere l’alleanza con il Pd. Per il Movimento 5 stelle, infatti, è imprescindibile continuare a rimanere alleati ai dem, giusto per evitare nuove e prossime batoste elettorali (anche se non lo ammettono). Il segretario Pd, Enrico Letta, però gli ha avvertiti: "Se fate cadere il Governo, mettete a rischio la nostra alleanza". Tuttavia per molti grillini queste minacce non si tradurranno in fatti concreti. "Al governo abbiamo perso 8 punti, se usciamo possiamo arrivare al 20% e competere con la destra", fanno sapere i pentastellati, alle prese con complicati calcoli elettorali. In ogni caso, non sembra più essere una questione di "se", ma di "quando" il Governo cadrà.
Patuanelli ha affermato che non ci sarà nessun Papeete. Ma le sue parole non sono state lette da tutte come l'affermazione delle intenzioni dei grillini di rimanere al Governo. Anzi, c'è chi ne deduce l'esatto opposto. Una volta finita l'estate, magari quando tutti i deputati matureranno il loro vitalizio, il M5s potrebbe lasciare la maggioranza.
"Abbiamo posto problemi molto seri, questioni cruciali per risolvere i problemi di famiglie e imprese. Ma a leggere i giornali sembra che la nostra lettera a Draghi sia una mossa pretestuosa", fanno sapere dal Movimento.
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