08 Luglio 2022
Il Draghi bis, in caso di uscita dal Governo del Movimento 5 stelle, è diventata più di un'ipotesi. A rompere per primo il tabù è stato il segretario Pd Enrico Letta. "Se i cinque stelle dovessero uscire dal Governo ci porremo il problema se fare un Draghi bis – ha detto Letta, intervenuto alla maratona digitale ‘Digithon' –. Per il momento abbiamo approvato un provvedimento molto importante, il dl Aiuti". Nella giornata di ieri, giovedì 7 luglio 2022, era arrivata infatti la fiducia sul decreto con il sì del Movimento 5 Stelle. Tuttavia i grillini potrebbero non ribadire il loro sì in Senato, durante il voto che si terrà lunedì.
Le parole di Letta, comunque, sanno più di minaccia al Movimento. Il dem sa benissimo che sarebbe meglio non fare cadere il Governo e punta tutto sul fatto che alla fine i grillini possano rimanere "fedeli" a Mario Draghi. Se tuttavia così non fosse, ecco pronta la soluzione, che è appunto il Draghi bis. "Io sono per fare, per quanto ci riguarda, un appello alla stabilità e un appello al fatto che il nostro Paese in questo momento ha bisogno di un governo solido, stabile e con una maggioranza coesa che riesca a trovare le intese che sono necessarie – ha sottolineato Letta –. È naturale che i diversi partiti, i diversi movimenti, i componenti del governo abbiano sensibilità diverse e pongano problemi diversi". "Fa parte del nostro sforzo collettivo a dare delle risposte", insiste.
Secondo Letta la priorità per i prossimi mesi è che "il governo sia al lavoro per cercare di dare risposte ai più grandi problemi che abbiamo". Tra questi problemi, ci sono "la recessione che è in arrivo, il caro bollette, le piccole e medie imprese in difficoltà". Dunque, "c'è bisogno di un governo che lavori e di una maggioranza che lo aiuti". "Sono convinto che sia molto importante che il governo Draghi continui con forza e determinazione - conclude Letta - C'è bisogno di portare avanti il Pnrr. La transizione tecnologica e quella ambientale hanno bisogno di stabilità di governo. E dobbiamo fare tutti insieme un grande lavoro perché tutte questa importanti missioni siano portate fino in fondo".
A non temere l'eventuale scissione del Movimento è Giancarlo Giorgetti. Il ministro dello sviluppo economico della Repubblica Italiana ha affermato prima di tutto che c'è "piena sintonia" con Matteo Salvini. "Attenti a non confondere il pensiero di Matteo e quello riportato da alcuni dei suoi", dice però poi, come a voler mischiare le carte. In ogni caso Giorgetti si è detto pronto a sostenere un Governo Draghi bis, e come lui dovrebbero fare tutti i leghisti.
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