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Governo, maggioranza con i giorni contati. Conte: "La base del M5S ha già un piede fuori"

Sul tavolo c'è il ritorno alle urne

07 Luglio 2022

Governo, Conte: "La base del M5S ha già un piede fuori"

Fonte: lapresse.it

I toni tutt'altro che concilianti quelli che stanno caratterizzando il confronto tra Giuseppe Conte, ex premier leader del Movimento 5 Stelle e del Presidente del Consiglio Mario Draghi. Sostegno al governo confermato dopo il colloquio tra i due a Palazzo Chigi, ma, Conte minaccia, "solo con un cambio di passo". La presenza dei grillini nell'esecutivo è dunque legata alle risposte che arriveranno da Draghi, ma Giuseppe Conte sembra avere già le idee chiare: "Servono ragioni per restare dentro il governo, vogliamo risposte vere e risolutive entro luglio".

Governo, maggioranza con i giorni contati

I tempi sono breve: c’è chi parla di fine luglio, chi mette in rilievo come lo scoglio principale sia l’ok definitivo al dl Aiuti, che deve essere varato entro sabato 16. L’unica certezza è che Giuseppe Conte appare deciso ad andare fino in fondo, qualunque sia l’esito del confronto con il premier. "Il Movimento oggi non ha fatto sceneggiate, questi punti condizionano il proseguimento della nostra azione. Non siamo dei pagliacci", si sfoga il leader. "Oggi dobbiamo avere delle ragioni per proseguire la nostra collaborazione. Vogliamo una risposta plausibile, concreta", dice Conte ai suoi, anche se sui tempi non si sbilancia. E rincara la dose: "La nostra base è già con un piede fuori, dobbiamo avere delle ragioni per restare".

Il ritorno alle urne è sul tavolo, nonostante i numeri del Movimento siano in ribasso. "Non ci spaventano i sondaggi, siamo qui per sostenere le istanze dei cittadini, non perché ci interessano rendite di posizione. Chi non ci conosce sta facendo calcoli sbagliati", assicura Conte. La parola crisi non c’è, ma il suo fantasma aleggia in molte frasi. "Se Draghi valuta che il nostro apporto è determinante, che non si può proseguire senza, è una valutazione che non gli posso togliere, ma la nostra valutazione parte da altre premesse", spiega ancora Conte.

Sul vertice a Palazzo Chigi, il presidente M5S non si sbilancia: "Draghi? Ha ascoltato, non ha negato i problemi, ma non ha neppure contestato ciò che dicevo. Semplicemente non ha fatto domande". L’affaire Grillo viene messo da parte, ritenuto non centrale: "Da tempo dico che il problema è di dialettica politica, ma la mia voce è caduta nel deserto". E ripete: "Il Movimento non chiede nulla, né ce ne frega delle poltrone".

"Le uniche norme che contribuiamo a realizzare sono sull’Agricoltura e questo avveniva anche quando era presente Luigi Di Maio nel Movimento", dice con tono pungente il leader. E nelle sue parole si vede un grande nodo in prospettiva, un nodo che circola tra gli stellati e che rende più problematica la presenza nell’esecutivo: al Mef non c’è più alcun rappresentante del M5S che "vigili" sulla legge di Bilancio. Ma l’orizzonte politico vive di altre urgenze. "L’inceneritore? Il Movimento è posto davanti a un ricatto, ma saremo conseguenti di fronte a una linea di chiarezza politica". E se qualcuno chiede come intende giustificare la mossa (gli stellati dopo aver votato la fiducia usciranno dall’Aula secondo i rumors), Conte replica: "Mi devo giustificare io? Chiedete a Chigi", ricordando come la misura sia stata inserita in un contesto di aiuti a famiglie e imprese e che, nonostante le critiche del Movimento, non sia stata stralciata. Conte fa il punto anche su altre questioni spinose per il M5S. "Sul Superbonus si sta cercando con urgenza una soluzione», assicura mentre «sulle armi dopo due giorni di trattative abbiamo ottenuto un riferimento a un ampio coinvolgimento delle Camere, un risultato modesto che però senza di noi non ci sarebbe stato".
Il presidente lancia anche una stoccata ad Alessandro Di Battista, autore di un post molto critico ("Anche oggi il Movimento esce dal governo domani"): "Non ho la sua linea". E poi avverte gli alleati dem: "I diktat lasciano il tempo che trovano, per noi ci devono essere alcuni nostri temi come priorità nel programma di governo e una piena coesione delle forze in campo. Fare mucchio selvaggio per sconfiggere le destre, che pure ci sta a cuore, non è il nostro progetto politico".

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