Sabato, 06 Settembre 2025

Seguici su

"La libertà innanzi tutto e sopra tutto"
Benedetto Croce «Il Giornale d'Italia» (10 agosto 1943)

Riforma fiscale bloccata: l'approvazione entro il 2022 è un miraggio

La priorità del governo Draghi, condizionato dall'attuazione del Pnrr e dalle richieste europee, è il disegno di legge sulla concorrenza: così la delega fiscale resta al palo

25 Maggio 2022

La riforma fiscale è bloccata e l'approvazione entro il 2022, a questo punto, è un miraggio. Le pressioni dell'Unione europea, in settimane cruciali come queste per il raggiungimento degli obiettivi e i target fissati dal Piano nazionale di ripresa e resilienza, si fanno sentire. Mario Draghi non è insensibile alle sirene che arrivano da Bruxelles, così le priorità del governo ne risentono. Non è un caso che il provvedimento più urgente da approvare sia il disegno di legge sulla Concorrenza, che in Europa considerano essenziale. Qui lo scoglio principale, da molto tempo, è quello delle concessioni balneari da mettere a gara. Difficile quindi che la delega sulla riforma del fisco approdi in Aula a breve, sebbene anche questa sia importante per la Commissione europea.

Riforma fiscale bloccata: l'approvazione entro il 2022 è un miraggio

I tempi sono molto stretti: prima di arrivare in Aula, la riforma dovrebbe passare all'esame della commissione Finanze. Senza contare che non basta il lasciapassare del  Parlamento: entro l'anno dovrebbero essere approvati tutti i relativi decreti attuativi sul catasto e la revisione delle aliquote, la vera sostanza della riforma. Difficile dunque che tutto quanto entri in vigore entro la fine della legislatura, tanto più che nei prossimi mesi si entrerà anche in campagna elettorale, di conseguenza con partiti sempre più litigiosi e meno disposti a compromessi.

L'ostacolo principale è la tassazione sulla casa. Lega e Forza Italia fanno le barricate sul punto: temono che il sistema duale gradito al governo (tassazione proporzionale con due aliquote sul reddito da capitale e progressiva, seguendo lo spirito della Costituzione, sui redditi da lavoro) comporti un aumento dell'imposizione fiscale. L'altro problema riguarda il valore degli immobili: i partiti del centrodestra di governo non vogliono un'attualizzazione ai valori di mercato. C'è invece accordo sulla caccia agli immobili fantasma: le risorse derivanti dalla loro emersione servirebbero per abbassare l'Imu. 

Le raccomandazioni dell'Ue e l'ottimismo del sottosegretario

Nelle raccomandazioni della Commissione europea arrivate due giorni fa, lunedì 23 maggio, l'Ue faceva intendere che la priorità della delega debba essere "ridurre ulteriormente le tasse sul lavoro e aumentare l'efficienza del sistema" e rivedere "le aliquote marginali di imposta". La conferenza dei capigruppo della Camera ha deciso che il testo della delega dovrebbe arrivare in Aula il 20 giugno ma il difficile comincerà da quel momento in poi. 

Il sottosegretario all'Economia della Lega Federico Freni si è però detto ottimista sul fatto che il percorso del testo non sia troppo  accidentato. Intervistato ieri da Radio24, ha spiegato che la priorità è "non allineare i valori catastali ai valori di mercato perché questo otterrebbe degli enormi squilibri", aggiungendo però che un accordo tra le forze della maggioranza è "molto possibile". 

Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.

Commenti Scrivi e lascia un commento

Condividi le tue opinioni su Il Giornale d'Italia

Caratteri rimanenti: 400

Articoli Recenti

x