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Legge Severino, cosa dice e perché il referendum: testo e quando si applica

Tutto quello che c'è da sapere sulla Legge Severino: cosa dice, cos'è, referendum, testo e quando si applica

22 Febbraio 2022

Legge Severino, cosa dice e perché il referendum: testo e quando si applica

Fonte: LaPresse.it

Tutto quello che c'è da sapere in merito alla cosiddetta Legge Severino: cosa dice, cos'è, referendum, testo e quando si applica. Si tratta di una legge del lontano 6 novembre 2012, la quale ha preso il nome del Ministro della giustizia del governo Monti, Paola Severino. In estrema sintesi, è una legge della Repubblica Italiana in tema di prevenzione e repressione della corruzione. Vediamo però più in dettaglio di cosa si tratta e perché ci sarà un referendum per la sua abolizione.

Legge Severino, cosa dice e cos'è

In un rapporto, datato 2011, l'Italia figurava come il terzo paese OCSE più corrotto. UE e OCSE in materia di corruzione stimavano un costo per lo Stato di 60 miliardi l'anno, pari al 3,8% del Pil. Ci voleva dunque una soluzione. L'iter di approvazione della legge terminò durante il governo targato Mario Monti. L'iter fu però molto lungo. Si iniziò il 1º marzo 2010, quando Il Consiglio dei ministri varò il ddl anticorruzione su proposta del ministro della giustizia Angelino Alfano. La partita venne però chiusa solo nel 2012, precisamente il 6 novembre, quando l'allora Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano decise di firmare la legge. La legge era stata approvata dalla Camera una settimana prima, il 31 ottobre 2012, con 480 sì, 19 no e 25 astenuti.

Ma cosa dice la Legge Severino? Essa di fatto conferisce quattro deleghe al governo italiano per redigere delle misure per la prevenzione e la repressione della corruzione nella pubblica amministrazione. In origine erano sette, ma tre decaddero.

Legge Severino, cosa dice e misure principali

Vediamo di seguito le misure principali contenute nella legge: 

  • è individuata nella Commissione indipendente per la valutazione, la trasparenza e l'integrità delle amministrazioni pubbliche (CiVIT) l'Autorità nazionale anticorruzione (il ruolo era prima ricoperto dal Dipartimento della funzione pubblica);
  • sono dettate specifiche misure volte alla trasparenza dell'attività amministrativa, compresa l'attività relativa agli appalti pubblici e al ricorso ad arbitri, e nell'attribuzione di posizioni dirigenziali oltre a misure per l'assolvimento di obblighi informativi ai cittadini da parte delle pubbliche amministrazioni;
  • è dettata una più stringente disciplina delle incompatibilità, cumulo di impieghi e incarichi che possono essere conferiti ai dipendenti pubblici;
  • si dispone la previsione dell'obbligo della rotazione dei dirigenti preposti agli uffici ove c'è maggior rischio di corruzione;
    la tutela dei dipendenti che segnalino illeciti alle autorità di vertice nella amministrazione nella quale lavorino (cosiddetto fenomeno del whistleblower);
  • è prevista la tutela del dipendente pubblico che denuncia o riferisce condotte illecite apprese in ragione del suo rapporto di lavoro;
  • sono elencate le attività d'impresa particolarmente esposte al rischio di infiltrazione mafiosa ed è istituito presso ogni prefettura l'elenco dei fornitori non soggetti a tentativi di infiltrazione mafiosa;
  • è incrementato il catalogo dei reati alla cui condanna consegue, per l'appaltatore, la risoluzione del contratto con una pubblica amministrazione;
  • è previsto un obbligo di adeguamento per le regioni e gli enti locali;
  • è prevista una più restrittiva disciplina per i "fuori ruolo" per i magistrati e gli avvocati dello Stato. In particolare, è affermato l'obbligo del fuori ruolo per tutta la durata dell'incarico per i soggetti che siano chiamati a svolgere funzioni apicali o semiapicali presso istituzioni, organi ed enti pubblici (anche internazionali). È affermata la durata massima decennale per il fuori ruolo, ma sono previste eccezioni;
  • è reso più incisivo il giudizio di responsabilità amministrativa nei confronti del dipendente pubblico che ha causato un danno all'immagine della p.a.;
  • sono dettate nuove cause ostative alle candidature negli enti locali e nuovi casi di decadenza o sospensione dalla carica;
    sono previste misure organizzative da parte delle amministrazioni in caso di rinvio a giudizio di un dipendente per concussione per induzione.
  • è introdotto il reato di Traffico di influenze illecite.

Legge Severino: testo e quando si applica

Il testo della legge Severino è consultabile al seguente link della Gazzetta ufficiale.

Quando si applica. La legge si applica in materia di Anticorruzione, concussione, ineleggibilità, sospensione, decadenza e incandidabilità. 

Legge Severino, perché il referendum

Sono 5 i referendum che sono stati ammessi dalla Corte costituzionale in materia di giustizia. Riguardano l’abrogazione delle disposizioni in materia di incandidabilità, i consigli giudiziari, la limitazione delle misure cautelari, la separazione delle funzioni dei magistrati e l’eliminazione delle liste di presentatori per l’elezione dei togati del Csm. 

Per quanto riguarda la Legge Severino, la richiesta è arrivata da Lega e Radicali. Entrambi i partiti intendono abolire l'intero Testo unico delle disposizioni in materia di incandidabilità, uno dei decreti attuativi della legge. Tradotto in parole povere significa eliminare le norme che impediscono la partecipazione alle competizioni elettorali per il Parlamento europeo e italiano e alle elezioni regionali, provinciali e comunali di chi sia stato condannato in via definitiva per mafia, terrorismo, corruzione e altri gravi reati.

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