24 Gennaio 2022
Fonte: lapresse.it
Nella corsa al Quirinale c'è anche il nome di Paola Severino, chi è l'ex ministra della Giustizia: tutto su figlia, marito, famiglia e orientamento politico. Pur non essendo tra i favoriti, c'è anche il nome dell'avvocata e accademica tra quelli in lizza per la corsa al Colle. Ministra della Giustizia durante il governo Monti, Paola Severino è attualmente vicepresidente dell'università Luiss Guido Carli. Il suo nome è ricordato soprattutto per la cosiddetta Legge Severino, che dispone l'incandidabilità e il divieto a ricoprire cariche elettive e di Governo a seguito sentenze definitive di condanna per delitti non colposi.
Nata a Napoli il 22 ottobre del 1948, Paola Severino si è laureata in giurisprudenza all'Università La Sapienza di Roma nel 1971, allieva del futuro presidente della Corte Costituzionale Giuliano Vassalli. Sempre nel '71 inizia la carriera come ricercatrice di diritto penale, collaborando alla Luiss con il giurista Giovanni Maria Flick. Nel 1977 inizia la sua carriera forense. Diventa professoressa associata di diritto penale nel 1987, e successivamente ordinaria nel 1995.
Dal 2002 al 2007 è preside della Facoltà di Giurisprudenza alla Libera università internazionale degli studi sociali Guido Carli di Roma. Ateneo di cui diverrà vice rettrice dal 2006 al 2016. Dal 1997 al 2001 è stata inoltre vicepresidente del Consiglio della magistratura militare; prima donna nella storia d'Italia a ricoprire tale ruolo. Nel 2011 viene nominata ministra della Giustizia nel governo tecnico guidato da Mario Monti, anche in questo caso prima donna a rivestire la carica.
Nel corso della sua carriera da avvocato ha avuto modo di prendere parte ad alcuni noti processi della storia della giurisprudenza italiana. Ha difeso ad esempio l'ex premier Romano Prodi nel processo sulla vendita della Cirio, nonché Salvatore Buscemi nel processo per la strage di via d'Amelio e Francesco Gaetano Caltagirone nell'inchiesta di Perugia su Enimont. Celebre anche il suo ruolo di avvocato difensore dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane nel processo al gerarca nazista Erich Priebke per l'eccidio delle Fosse Ardeatine.
Dal 2018 al 2020 Paola Severino ha ricoperto il ruolo di Rappresentante Speciale del Presidente in esercizio dell'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE) per la lotta alla corruzione. A partire dal 2021 è invece coordinatrice del Comitato scientifico per il futuro dell'Europa all'interno dell'Ufficio Rapporti con l'UE della Camera dei Deputati. Attualmente ricopre anche il ruolo di Vicepresidente della Luiss Guido Carli, dopo esserne stata Rettrice dal 2016 al 2018.
Severino è sposata con l'avvocato ed ex commissario della Consob Paolo Di Benedetto. Nato a Roma nel 1947, Di Benedetto è Docente di Diritto dei Mercati Mobiliari all'università Luiss e in passato è stato amministratore delegato di Sim Poste Italiane. Dal matrimonio è nata la figlia Eleonora Di Benedetto, anch'essa avvocata come entrambi i genitori.
Molto riservata riguardo alla sua famiglia, è nota una recente intervista rilasciata al quotidiano Il Mattino di Napoli in cui ricorda quando da bambina i genitori d'estate la mandavano in vacanza a Sorrento. Ripensando al periodo tra le suore di Maria Ausiliatrice, Severino racconta: "Stavo bene, mi divertivo anche molto, ma c'era un momento in cui invece mi assaliva un'enorme tristezza. Ogni sera alle 19, mentre il sole piano piano calava e si recitava il Rosario. Guardavo verso Napoli, pensavo ai miei genitori e un groppo di nostalgia mi prendeva fino alle lacrime. Devo dire che ancora oggi, quando dalla mia casa di Capri rivolgo lo sguardo verso la città, vivo la stessa struggente emozione".
Poco si sa sull'orientamento politico di Paola Severino, ma sulla base di alcuni episodi del suo passato è possibile collocarla in una posizione centrista moderata. Nel 2002 venne infatti considerata papabile a ricoprire il ruolo di Vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura in quota UdC. Successivamente però la stessa Severino rinunciò alla candidatura.
L'unica sua esperienza diretta in politica - seppur in veste di tecnico - risale pertanto al periodo in cui fu ministra della Giustizia nel governo Monti. In tale frangente viene ricordata per la cosiddetta Legge Severino, redatta assieme all'allora ministro della Pubblica Amministrazione Filippo Patroni Griffi. Tale legge, che dispone l'incandidabilità e il divieto a ricoprire cariche elettive e di Governo a seguito di sentenze definitive di condanna per delitti non colposi, venne accusata di essere stata varata ad hoc per colpire l'ex premier Silvio Berlusconi. Lo stesso Berlusconi non esito a definire la norma "anticostituzionale" chiedendo alla Consulta di esaminare la sua legittimità.
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