12 Novembre 2021
Fonte: lapresse.it
Arriverà "prestissimo" l'obbligo di somministrazione della terza dose di vaccino per operatori sanitari e personale delle Rsa: è quanto dichiarato dal ministro della Salute Roberto Speranza in un'intervista rilasciata al quotidiano La Repubblica. Speranza si è mostrato molto preoccupato del recente aumento dei contagi in Italia e in Europa, dichiarando che in uno scenario come questo è necessario giocare d'anticipo senza perdere tempo prezioso. Al momento tuttavia, il ministro non prevede nell'immediato futuro un'estensione della terza dose anche ai cittadini al di sotto dei 40 anni.
"Facciamo in fretta con il richiamo per fermare la quarta ondata - ha dichiarato Speranza - L'incremento dei contagi è oggettivo. Cosa fare? Diciamo che è come rendersi conto che l'acqua sta salendo. Noi non abbiamo tempo da perdere. Dobbiamo giocare d'anticipo, come ci ha insegnato questo virus che va veloce". Nelle ultime 24 ore in Italia sono stati registrati 8.569, in netto aumento rispetto ai 7.891 della giornata precedente.
Il ministro della Salute ha poi annunciato: "Si partirà prestissimo con l'obbligo di terza dose ai sanitari e chi lavora nelle Rsa. Decideremo nei prossimi giorni. Io ne sono convinto e penso che ci arriveremo. Siamo preoccupati, lo è l'Oms Europa e gli altri Paesi europei. Guardiamo a chi ci è vicino, all'Austria che è lì, a un passo, coi suoi nove milioni di abitanti e 12 mila casi al giorno: è come se da noi fossero 75 mila. In Italia un incremento è già in corso e nelle prossime settimane è realistico che continui a crescere".
Secondo Speranza inoltre "i nostri dati sono un po' migliori degli altri perché i tassi di vaccinazione sono più alti. Questo ci dà un piccolo vantaggio". Ciò tuttavia non deve passare come un invito ad abbassare la guardia, specie per le disposizioni base come quella sull'obbligo di mascherina nei luoghi chiusi: "Non c'è alcun dubbio che resteranno. Hanno un costo sociale ed economico relativamente basso, sono decisive. E vanno indossate anche all'aperto, se ci sono assembramenti".
Sull'ipotesi di nuovi lockdown invece, il ministro tende a rassicurare: "Non si può paragonare la stagione delle misure più radicali all'attuale, per la semplice ragione che allora non c'era l'87% di popolazione vaccinata, e non c'erano ovviamente neanche i vaccini. Ma abbiamo il sistema a colori regionali”.
Per quanto riguarda infine l'estensione della terza dose ai cittadini under 40 Speranza ha spiegato che si tratta di una decisione non all'ordine del giorno. Più concreta invece l'eventualità di autorizzare il via libera alle vaccinazioni per il bambini dai 5 agli 11 anni: "se sarà autorizzato, allora partiremo subito. Locatelli l'ha spiegato bene: prima ancora che per ridurre la circolazione del virus, vaccinare un bimbo significa proteggerlo da casi severi che purtroppo avvengono anche oggi". Speranza ha poi concluso lanciando un piccolo monito alla classe politica nazionale: "Sarebbe un errore gravissimo, su questi temi su cui governa la scienza, che il dibattito si gettasse nell'agone politico".
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